Sulle tracce dell’ultimo Van Gogh a Auvers sur Oise

Creato il 09 gennaio 2014 da Luoghidautoreblog

In una lettera incompiuta indirizzata al fratello Theo del 27 Luglio 1890, Van Gogh scrive: «nel mio lavoro ci rischio la vita e la mia ragione vi si è consumata per metà». Quello stesso giorno l’artista decise di porre termine alla sua esistenza e si sparò un colpo di pistola, spegnendosi due giorni dopo.  La morte di Van Gogh avvenne a Auvers sur Oise, un paesino di campagna a circa 35 km da Parigi. Vi soggiornava da circa settanta giorni dopo essere stato dimesso dalla clinica di Saint-Rémy. L’artista era stato affidato alle cure del Dottor Gachet che, innamorato dell’arte e degli impressionisti, si disse da subito molto disponibile a seguirlo nel suo soggiorno in campagna. Le ultime settimane di vita di Van Gogh furono particolarmente produttive, realizzò numerosi quadri e disegni, molti dei quali rappresentarono paesaggi e scene di campagna: in particolare campi di grano, un filone a cui si era dedicato con insistenza ed ossessione sia a Saint-Rémy che ad Arles. Nonostante la necessità di riposare, questo periodo fu quindi caratterizzato da un ritmo frenetico ed il tema dominante fu la contrapposizione fra vecchio e nuovo. Lo stesso Van Gogh in una lettera del 21 maggio scrisse: “ le ville moderne e le case borghesi mi sembrano quasi belle come le case che stanno andando in pezzi”. Anni fa un’esposizione a Madrid che si occupava proprio dell’ultima produzione di Van Gogh, vedeva proprio nei suoi ultimi quadri un tentativo di sintetizzare la propria vita: le vecchie case gli ricordavano l’Olanda della sua giovinezza, le nuove rappresentavano la vita di Parigi. L’inquietudine di Vincent dunque proseguiva e sentiva ancora il bisogno di trattare i temi affrontati durante la sua malattia e i suoi ricoveri. Qualcosa di irreparabile era nell’aria e il sentirsi abbandonato a causa di un mancato arrivo a Auvers del fratello Theo che per motivi di salute e di lavoro dovette rinunciare alla vacanze, contribuì alla decisione del drammatico gesto.

Ancora oggi passeggiando per le vie della tranquilla cittadina di Auvers sur Oise che ha ospitato tanti artisti, da Cezanne a Pissarro, si riconoscono alcuni paesaggi resi eterni dal pittore olandese:  solo per citare alcune Opere ricordiamo La Chiesa di Auvers-sur-Oise e i Casolari con tetto di paglia a Cordeville; l’amministrazione locale ha dedicato a Van Gogh una statua e l’albergo Ravoux, noto come l’ultima casa dell’artista, organizza visite nella camera numero cinque, quella in cui il pittore visse e morì.

Sono stati pubblicati tanti volumi che raccontano il soggiorno di Van Gogh a Auvers, in particolare ricordiamo il racconto dello stesso Dottor Gachet 70 jours de Van Gogh à Auvers in cui, fra l’altro, anticipa di diversi giorni la realizzazione di quello che è comunemente definito l’ultimo quadro di Van Gogh: secondo Paul Gachet Campo di grano con corvi era stato già realizzato il 10 luglio del 1890, più di due settimane prima della morte dell’artista.

Per gli itinerari a Auvers sur Oise consigliamo di visitare i seguenti siti:

http://www.auvers-sur-oise.com/index.html

http://www.maisondevangogh.fr/en/index.php

Per approfondimenti suggeriamo la lettura di:

Lettere a Theo, edito da Guanda – da cui abbiamo tratto la citazione che apre questo articolo.

Vincent Van Gogh in Auvers, editions du Valhermeil  – a supporto della passeggiata per le vie della cittadina.

Brama di vivere, edito da Corbacciouna piacevole biografia scritta da Irving Stone.