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Sulle tracce delle opere greche in Sicilia, destinazione Siracusa

Creato il 17 marzo 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Pierpaolo Molinari 17 marzo 2014 in Destinazioni, Viaggi e vacanze Inserisci un commento

Maggiore isola del Mediterraneo, la Sicilia è una fonte inesauribile di piacere per chi ama arti visive e arti plastiche, la buona tavola e il buon vino e, ovviamente, sole, spiagge e mare. Per non parlare del clima, che, soprattutto in primavera, regala giornate ideali per visitare i tanti tesori sparsi sull’isola.

E visto che quest’anno Pasqua cade nella seconda metà di aprile, il consiglio è di prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un viaggio oltre lo stretto di Messina. Se siete una famiglia con bambini o un gruppo di amici o se semplicemente prediligete risparmio e massima autonomia, orientatevi verso la ricerca di una casa in Sicilia e cominciate già a dare un’occhiata ai siti specializzati, alla house trip per intenderci. E se vi muovete in aereo, prenotate il vostro volo con il giusto anticipo, perché durante le feste di Pasqua sono tantissimi i siciliani che tornano a casa da ogni angolo di Italia.

Dove andare è difficile dirlo. Le mete sono talmente tante che non è facile esprimere una preferenza. Tra gli itinerari consigliati, un posto speciale spetta senza dubbio al percorso sulle tracce delle opere lasciate in dote dall’arte greca antica. Già a metà del 700 a.C., la Sicilia vide insediarsi colonie di greci, che costruirono città come Naxos, Lentini, Messina, Catania, Agrigento, Selinunte, Gela e Siracusa.

Quest’ultima è salita recentemente alle cronache a causa della visita del premier Renzi alla scuola Raiti e della clamorosa gaffe (davvero disarmante..) della nota presentatrice Barbara D’Urso, che ha definito la città “un piccolo paesino del Sud Italia“. E allora rendiamo giustizia a Siracusa, che, un tempo, fu una delle più importanti realtà del mondo greco, competendo, per importanza, con Atene e Alessandria d’Egitto, e nel 2005 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. A questo aggiungeteci che Cicerone la riteneva la più bella città del mondo.

Le meraviglie di Siracusa si distribuiscono tra terraferma e l’isola di Ortigia, collegate da tre ponti, il più famoso dei quali è il ponte Umbertino. Sulla terraferma resiste al tempo il Parco archeologico della Neàpoli, dove brilla in tutta la sua bellezza il meraviglioso Teatro Greco. Quest’ultimo, risalente, perlomeno, al V secolo a.C., quando venivano messe in scena tragedie di Eschilo, costituisce il più significativo esempio dell’architettura teatrale greca in Italia: è scavato per intero nella roccia e si compone di gradinate (la cavea) dalla capacità di 15 mila spettatori.

All’interno del Parco archeologico della Neàpoli, tra le altre cose, si può ammirare anche la Latomia del Paradiso, cava di pietra al cui interno si trova la grotta artificiale conosciuta come l’Orecchio di Dioniso (nome attribuitole da Caravaggio). Inoltre, sono presenti anche reperti di epoche successive, come l’Anfiteatro Romano, costruito nel III-IV secolo d.C..

Sull’Isola di Ortigia, invece, si dipana il centro storico della città. Camminare a Ortigia significa ripercorrere le tappe della vita di Siracusa: qui infatti sopravvivono tracce dei periodi greco, bizantino, normanno, svevo, aragonese, rinascimentale e barocco. Tra le mete da non perdere, il Tempio di Apollo, il più antico esempio di tempio dorico presente in Sicilia, la millenaria Fonte Aretusa e il Duomo, che fu costruito nel peristilio dorico del Tempio di Atena e presenta una splendida facciata con chiaroscuri barocchi.

destinazioni Siracusa Vacanze Viaggi 2014-03-17

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