Mi piacerebbe fare una riflessione seria sui metodi di lotta dei lavoratori nel 2014. Un tempo si scioperava (quando davvero scioperare era pericoloso) e le fabbriche andavano a mille sfruttando al massimo la manodopera e quindi anche un solo giorno era un danno per il boom economico. Oggi le fabbriche occidentali non “corrono” più. Gli scioperi dei mezzi pubblici mettono in difficoltà più i cittadini che al lavoro ci devono andare e magari non hanno i mezzi, spezzando la solidarietà tra cittadini che non scioperano e che non possono e quelli che possono scioperare. Lasciamo stare un attimo la questione del “ponte” e del “venerdì”. Che senso ha oggi uno sciopero? E badate bene non sto parlando di “limitare” lo sciopero, ma da quando ho 16 anni e davanti al fallimento di tante lotte ( da quelle pacifiche a quelle armate) mi domando quali siano oggi gli strumenti che la collettività ha per combattere gli abusi di Stati o di poteri forti. Oggi mi sembra solo un gioco delle parti, a prescindere da come io posso pensarla in questo contesto. E’ possibile aprire un dibattito su questo tema, franco, sincero e senza partigianerie o siamo condannati al teatrino dell’autunno caldo e dell’immobilismo ricattatorio?
p.s. provate a cercare su google “Sciopero venerdì”. Trovate una valangata di cittadini normali che si domanda perché lo scioero è sempre di venerdì. Ci sarà anche un problema di comunicazione? Il Sindacato non dovrebbe cercare “ponti” con i cittadini?