Sulmona tra arti magiche ed amori impossibili

Da Galadriel

Sulmona è senza dubbio la più famosa località dell'Abruzzo. La città, che si trova allocata in una stupenda conca, è tra le più vivaci e interessanti città della regione, vanta un'origine molto antica. Sulmona, infatti, ha trascorso il periodo più prospero ai tempi di Cesare quando si arricchì di templi, di acquedotti, di terme e di un teatro.


Mentre le fertili campagne tutte intorno, già da allora irrigate, fornivano vari e abbondanti prodotti per tutta la popolazione. Nel periodo medievale, Sulmona divenne celebre per i suoi pregiatissimi lavori di oreficeria e per l'arte tipografica.
Nel mentre in seno ad essa ebbero origine delle leggende tra le più famose della zona, originate prevalentemente da un soggetto, Ovidio, il più illustre figlio di Sulmona. [...]
Tra queste una leggenda narra che il poeta si fosse innamorato perdutamente di una meravigliosa fanciulla che però aveva un cuore gelido e freddo come il ghiaccio ed altrettanto duro come il diamante.

Non avendo modo di conquistare il suo cuore, decise di vivere nell'illusione che un giorno, in un modo o nell'altro, sarebbe riuscito ad attirare la sua attenzione. Fu così che lasciò la casa natale per trovare rifugio nel bosco di Angizia dove, giorno e notte, si dedicò allo studio delle arti magiche. Decise un giorno che giunse il giorno in cui la sua amata potesse essere conquistata. Per renderle dono di regali preziosi iniziò a lanciare i suoi incantesimi abbindolando gli ignari abitanti della vallata. Raccimolò quindi enormi ricchezze, originando terrore e sgomento nella popolazione locale. Il re, sdegnato e irritato di tutto ciò, decise di relegarlo in un paese remoto, dove solitudine e povertà lo riportarono a riprendere la retta via.