Sumatra – terra di orangotango

Creato il 26 giugno 2013 da Surfingplanet @surfingplanet

Il gruppo “spedi­zione giungla” era for­mato da Anelie, una ragazza Russa, Josh, del Galles, Sammy Francese (non può mai man­care un francese) e noi cap­i­ta­nati da due ragazzi locali Hen­dri sopran­nom­i­nato Mowgli e Visnu.

Iniziammo il trekking dalle pianta­gioni di gomma ed impara­ndo alcune cose sulle piante locali. Dopo pochissimo che eravamo entrati nella giungla vedemmo il primo oran­gotango. Fac­ciamo una pic­cola par­entesi per spie­gare una cosa fon­da­men­tale: nel parco ci sono orango tango sel­vaggi (che sono nati e cresciuti nella giungla) ed orango tango semi-selvaggi (che sono nati nella giungla ma che ad un certo punto della loro vita sono stati nel cen­tro di riabil­i­tazione). Nor­mal­mente nella selva vicino a Bukit Lawang gli adulti sono semi-selvaggi de hanno un nome men­tre i pic­col­ini sono sel­vaggi. Questo primo oran­gotango era adulto e sel­vag­gio. Ci guar­dava con un aria di super­fi­cial­ità come se non gli impor­tasse molto la nos­tra pre­senza. Rimanemmo li un po men­tre Hen­dri ci spie­gava molte cose.

Il suc­ces­sivo orango tango che conoscemmo fu San­dra, lei era sola, saltava da un albero all’altro e poi si mise a man­giare davanti a noi.

Nel cam­mino incon­trammo una mamma orango con i suoi due bam­bini, in quel momento eravamo vari gruppi e la mamma iniziò a fare un rumore come se man­dasse dei baci. Le guide ci spie­garono che sig­nifica che c’è troppa gente così ce ne andammo tutti per non dis­tur­bare la tran­quil­lità familiare.

Quando stavamo a punto di fer­marci per pran­zare abbi­amo conosci­uto un altra mamma con il suo pic­colo. Sem­bra che gli fos­simo sim­patici per­ché dopo pranzo ven­nero a farci visita giusto giusto per il caffè. Si avvic­i­narono moltissimo, arrivarono fino in cima alle nos­tre teste e ci guar­da­vano dall’alto di un albero. Dif­fi­cile dire se era più curiosa lei di noi o noi di lei. Si potrebbe rimanere tutto il giornoa guardarli, hanno espres­sioni molto sim­ili agli esseri umani tanto che a volte sem­brano persone.

Passeg­giando per la giungla abbi­amo visto anche un pavone molto grande e diri­gen­doci verso il luogo in cui avremo trascorso la notte facemmo la conoscenza della temuta Mina e tutta la sua famiglia. Mina è un oran­gotango molto famosa per essere aggres­siva con le per­sone, ha morso già più di 60 per­sone. La ragione della sua aggres­siv­ità è che ha avuto una brutta espe­rienza con un essere umano. Ad ogni modo se si seguono le istruzioni della guida non suc­cede nulla. Lei conosce tutte le guide e loro conoscono lei e sanno come pren­derla. Mina non è come gli altri oran­gotango che ti osser­vano dagli alberi, lei scende a terra. E’ impres­sio­n­ante ved­erla è alta circa un metro e venti y pesa più o meno 80 kg, bisogna star­gli lon­tano per­ché è molto forte. Anche gli altri mem­bri della famiglia, figli e nipoti (quando li incon­trammo erano 6 orango tango grandi e pic­coli in pochi metri) scen­dono a terra ma non appena gli si da un frutto tor­nano in cima all’albero. Le guide nor­mal­mente non danno frutta agli orango ma a Mina bisogna dar­gliela per ten­erla buona. La vedemmo da circa 10 metri di dis­tanza e quando Hen­dri ci fece segno cor­remmo all’altro lato men­tre Visnu la intrat­teneva. Wow vedere un orango tango da così vicino è stato molto emozionante!!!

Arrivammo al accam­pa­mento per un sen­tiero ripido e scivoloso, ci bevemmo un te caldo con bis­cotti e ci met­temmo nel fiume vicino alla cas­cata per un bel bagno rin­fres­cante!! Ahhh che relax, ci vol­eva proprio!!!

Sia la cena che il pranzo erano buonis­simi! Pran­za­mmo con un nasi goreng (riso fritto con ver­dure) e moltissima frutta e cenammo un sacco di curry di pollo e ver­dura . Con la quan­tità di cibo che ci prepararono si pote­vano sfamare altre tre per­sone. Perfino la colazione è stata sor­pren­dente, un club sand­wich con uova, ver­dure e spezie!!

Dopo cena ci siamo messi vicino al fuoco e Visnu de Hen­dri ci inseg­narono un sacco di truc­chi con le carte e ci fecero fare giochi di matem­at­ica e log­ica… la ver­ità è che abbi­amo sudato un bel po’ per risolverli. Ci siamo diver­titi moltissimo ed abbi­amo riso un sacco!!!

La mat­tina quando ci siamo sveg­liati c’erano un centi­naio di scim­mie negli alberi attorno a noi e tutti sta­vano facendo sesso. Sapete che i macachi fanno sesso circa 25 volte al giorno?

Per la sec­onda gior­nata di trekking toc­cava raft­ing. Le guide ci chiesero se volessimo andare a cam­minare un po’ di più nella giungla prima del raft­ing; ovvi­a­mente accettammo. Con Sammy e Visnu fummo a cam­minare men­tre l’altra cop­pia con Hen­dri si diressero verso il punto di partenza del raft­ing lungo il fiume.

La cam­mi­nata nella giungla con­sis­teva in una salita che bisogna scalare ed una discesa molto rip­ida. Ad un certo punto abbi­amo odor­ato oran­gotango, si per­ché si sente il loro odore a dis­tanza. Visnu ed Hen­dri ci hanno inseg­nato come fare ad odor­arli e… dopo un min­uto apparse Pessek con i suoi due bam­bini. Pessek come Mina scende a terra e Visnu le dette un po’ di frutta, ci disse che a volte diventa aggres­siva ma che nor­mal­mente con un frutto si accon­tenta, a dif­ferenza di Mina.

Non sap­pi­amo se aveva il ciclo o se puz­zas­simo tanto noi, il fatto è che dopo 10 minuti che l’avevamo las­ci­ata giusto quando stavamo per scalare la parte più dif­fi­cile del sen­tiero Pessek tornò da sola senza i suoi bam­bini e si diresse diret­ta­mente verso di noi saltando velo­ce­mente da un albero all’altro. Subito ci ren­demmo conto che non veniva per fare ami­cizia e quando la vedemmo avvic­i­narsi tanto, gri­dammo a Visnu che scese come una frec­cia giusto quando Gábor, che era l’ultimo, ce l’aveva ad appena un metro di dis­tanza. Visnu ci grido di con­tin­uare a salire e com­in­ci­ammo a cor­rere a quat­tro zampe più velo­ce­mente pos­si­bile. Non ave­vamo mai sca­lato così tanto velo­ce­mente!! Visnu nel frat­tempo cer­cava di cal­mare Pessek. Arrivati in cima aspet­tammo Visnu quasi mezz’ora, ci disse che aveva fatto scen­dere Pessek fin dove ave­vamo com­in­ci­ato il trekking e che lei lo attaccò. Meno male che lui sa come gestirla. La discesa l’abbiamo fatta abbas­tanza velo­ce­mente con Visnu che guar­dava sem­pre indi­etro per tim­ore che Pessek ci rag­giungesse ancora. Alla fine arrivammo al fiume dove Hen­dri ci aveva preparato la frutta come se fos­simo ad un matrimonio.

Man­giammo noo­dles e ci preparammo per scen­dere a Bukit Lawang attra­verso il fiume. Il raft­ing qui si fa su delle camere d’aria grandi attac­cate una con l’altra con delle corde. La cor­rente in certi punti è molto forte e noi gri­davamo per il diver­ti­mento men­tre le prime camere d’aria si alza­vano con Sammy che quasi ci cadeva in testa. Ci siamo diver­titi tan­tis­simo facendo raft­ing e can­tando la can­zone uffi­ciale della giungla di Bukit Lawang!!! E’ stato memorabile!!!

Questi due giorni sono stati sicu­ra­mente una delle espe­rienze più belle di questo viag­gio, in due giorni abbi­amo visto 16 oran­gotango, dor­mito in un accam­pa­mento nella selva con i rumori della natura, con un buon gruppo di per­sone e due guide che abbon­dan­te­mente hanno com­pi­uto le nos­tre aspet­ta­tive. Hen­dri e Visnu, sono guide eccezion­ali e per­sone stu­pende, se un giorno pas­sate da queste parti vi las­ci­amo il loro con­tatto qui.


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