Cosa mi propongo di fare quest’estate.
- -Uscire uscire uscire, di giorno di notte, per andare da amici e parenti, al mare e in città, con o senza Chicco.
- -Guadagnarmi almeno una mattinata piena di sole sulla spiaggia e godermi i castelli di sabbia di Chicco.
- - Ricominciare a cucinare per il gusto di farlo e non per puro dovere alimentare, sperimentando quelle vecchie ricette che giacciono abbandonate nella scatola di latta in cucina.
- - Evadere con la mente, immaginando un futuro nido nostro, a misura mia e di Chicco, a cominciare dal colore delle pareti e dei pavimenti.
- -Indossare abiti extracomodi e leggeri, e finalmente rientrare in possesso delle mie amate ballerine rasoterra, non appena mi sgonfiano le caviglie!
- - Leggere Mansfield Park di Jane Austen e almeno qualche altro romanzo da acquistare alla Feltrinelli.
- - Ridere, ridere, ridere e stare insieme agli altri.
- -Ritagliare un po’ di tempo per la scrittura, perchè ne sento davvero il bisogno…e trovare da qualche parte il barbaro coraggio di imbastire un’autopubblicazione.
- -Fare per un po’ a meno del cortisone. me lo merito, sì che me lo merito.dopotutto.
- - Abbandonare definitivamente il forzato monachesimo seicentesco in cui sono incappata!
E poi ancora…
- andare all’IKEA, con o senza sar!
- andare da ZARA, con o senza stampella!
questi ultimi due appunti possono sembrare un’assurdità e in effetti a pensarci bene credo di essere l’unico essere vivente di genere femminile a non aver mai messo piede all’interno del cubo blu elettrico svedese, tantomeno nel fashion fast food targato con la Z. E se questa è la normalità , vivere cioè normalmente andando in giro per negozi senza pensare ossessivamente allo spigolo del marciapiede, al fosso incancrenito dell’asfalto marcio, allora questo sarà il punto di partenza fondamentale per la mia ricerca estiva ed esistenziale!
(L’idea del Summer Manifesto è stata lanciata da questo blog qua!)