La Goa dei "figli dei fiori" e' definitivamente tramontata e gli yuppies indiani stanno oggi soppiantando i vecchi hippies. Sto scorrazzando da alcuni giorni sulle spiagge di Nord Goa, paradiso delle droghe e della musica trance. A parte la dominazione dei turisti russi e degli inglesi (che ancora tengono duro) sono praticamente spariti gli europei. Gli italiani pure sono scomparsi, a parte qualche vecchio fricchettone ormai fuori contesto.
Il "celebre" Sunburn, mega festival della musica elettronica che si vanta di essere il piu' grande dell'Asia e che quest'anno si e' tenuto a Vagator, e' diventato un evento super commerciale e una macchina per far soldi. L'ingresso, ieri ultimo giorno, era sulle 6 mila rupie e per le zone Vip, recinti protetti da gorilla, era anche di piu'. E poi vanno aggiunte le consumazioni e gli after party.
Non so come erano le precedenti sei edizioni dei Sunburn festival, ma i "ravers" che ho visto sono giovani ricchi di Mumbai, Delhi e Bangalore che vengono qui per divertirsi, proprio come un italiano va a Rimini o Riccione. Indumenti griffati, macchine potenti e moltissimi con il borsalino in testa, ultima tendenza di moda, e guarda casp simbolo della classse agiata.
Insomma gli indiani si stanno "riappropriando" di Goa, giustamente si puo' dire, ma per farne una Costa Smeralda, lussuosa e esclusiva, certo per una piccolissima minoranza, ma quella che conta.