Supercoppa Italiana: dopo la decisione dell’Alta Corte, esiste un problema per il bilancio della Lazio?

Creato il 07 dicembre 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

L’Alta Corte di Giustizia Sportiva ha accolto il ricorso presentato dalla Juventus S.p.A. contro la FIGC, la LNP Serie A e la SS Lazio S.p.a.  in merito alla suddivisione degli incassi della Supercoppa 2013. Per l'effetto annulla, per la parte che interessa il caso specifico, la delibera del Consiglio di LNP di Serie A del 27 giugno 2013.

La società ricorrente chiedeva all’Alta Corte di annullare la decisione adottata dalla Corte di Giustizia Federale della FIGC – Sezioni Unite - il 5 settembre 2013 e la delibera adottata dal Consiglio di Lega Serie A il 27 giugno 2013 sul punto relativo alla suddivisione sopraindicata, secondo la quale i proventi della finale (2,4 milioni di Euro) andavano divisi in parti non uguali. Il Consiglio di Lega, infatti, aveva deciso di premiare con 1,8 milioni di euro la Lazio e solo 600mila la Juventus.

L'accoglimento del ricorso della Juventus, peraltro, non si basa su una valutazione di merito. L'Alta Corte di Giustizia Federale non ha espresso una valutazione relativamente alla correttezza ed equità della distribuzione deliberata dal Consiglio di Lega. Piuttosto ha deciso l'annullamento di quella delibera sostenendo la determinazione dei criteri di ripartizione dei proventi non ricade fra i poteri del Consiglio di Lega, che avrebbe dovuto limitarsi a suggerire un criterio la cui ratifica sarebbe dovuta arrivare dall'Assemblea di Lega.

Questo l'estratto del passaggio della sentenza (il cui testo completo è disponibile qui):

A riguardo della competenza del Consiglio di Lega, non può valere a legittimare l’intervento del Consiglio di Lega (delibera 27 giugno 2013 per la parte della ripartizione degli incassi di Supercoppa 2013) la disposizione dell’art. 30, comma 1, Statuto-Regolamento L.N.P. A, secondo cui gli incassi per le gare di Coppa Italia e Supercoppa “sono ripartiti secondo le modalità stabilite dallo stesso Consiglio”. Infatti, è evidente il carattere di delibera autonoma e completamente determinativa della ripartizione degli incassi di Supercoppa da parte del Consiglio, tale, per l’ampiezza di criteri e completezza di sistema di ripartizione, da non poter essere considerata rientrante nella mera fissazione di “modalità”, da intendersi in senso meramente esecutivo di una ripartizione già determinata nelle linee essenziali o nei criteri, tenuto conto della concomitante competenza assembleare.


Infatti, l’anzidetta disposizione – inserita, si noti, nel Titolo “Disposizioni organizzative per le gare di Coppa Italia, Supercoppa di Lega” -, deve intendersi come abilitativa di sole procedure operative di calcolo, di liquidazione e di erogazione e non attributiva di competenza nella determinazione dei criteri della ripartizione degli incassi e/o delle entità, anche a mezzo di percentuali di diretta e concreta suddivisione, della stessa ripartizione, riservata all’Assemblea di Lega.


Per contro, il Consiglio di Lega ha, in materia, una competenza limitata, in quanto, quale organo principalmente esecutivo, semplicemente “propone la ripartizione degli incassi relativi alle gare di Supercoppa di Lega” (art. 10, comma 12, lett. x, Statuto-Regolamento della L.N.P. A). Spetta, invece, in modo inequivocabile, all’Assemblea di Lega (quale organo rappresentativo della totalità delle società affiliate, con effetti vincolanti delle delibere anche nei confronti delle società assenti o dissenzienti: art. 8, comma 2, Statuto-Regolamento L.N.P. A) “la ripartizione delle risorse tra i soggetti partecipanti alle competizioni della Lega Serie A” (art. 9, comma 4, lett. p, Statuto-Regolamento L.N.P. A). Inoltre, vi è una correlata conferma di esigenza di deliberazione assembleare sulle proposte del Consiglio (lett. ee del citato comma 4, art. 9), tenuto conto che anche la Supercoppa della Lega di Serie A è una competizione della stessa Lega.

Adesso la questione torna al Consiglio di Lega che dovrà adottare una nuova delibera, questa volta sotto forma di "proposta", da sottoporre al voto dell'Assemblea della Lega di Serie A.

Nel frattempo, però, ci interessa anche comprendere quali possano essere gli effetti sul bilancio della Lazio.

In occasione dell'analisi fatta da Luca Marotta sul bilancio al 30 giugno 2013, avevamo già messo in evidenza una possibile stranezza relativa all'iscrizione in bilancio di crediti verso la Lega Nazionale Professionisti derivanti dal "diritto di partecipazione alla Supercoppa".

Decisione probabilmente basata sul fatto che la delibera del Consiglio di Lega era arrivata entro la chiusura dell'esercizio ed interpretando tali ricavi non (come avviene normalmente)  derivanti dall'evento sportivo (caso nel quale la competenza sarebbe stata del mese di agosto 2013, quindi sul bilancio 2013/14) ma come premio per un diritto acquisito dall'attività nel corso dell'esercizio in chiusura (leggasi la vittoria della finale di Coppa Italia). Interpretazione che ci lascia perplessi (rispetto al criterio normalmente adottato da tutte le squadre) ma che evidentemente ha convinot i revisori del bilancio, che non hanno posto alcun rilievo in merito.

Peraltro nel bilancio la Società non ha fornito una precisa ripartizione di valori, quindi non è possiible comprendere se i 2,648 milioni di Euro indicati come provenienti dala "partecipazione alla Coppa Italia" riguardino solo i ricavi maturati fino al 30 giugno (cioè per le partite effettivamente disputate), ovvero contengano all'interno anche una quota dei proventi (pari a 1,831 milioni di Euro) che il Consiglio di Lega del giugno 2013 aveva deciso di assegnare alla Lazio.


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