Superenalotto

Creato il 14 settembre 2011 da Cannibal Kid
Super 8 (USA 2011) Regia: J.J. Abrams Cast: Joel Courtney, Riley Griffiths, Elle Fanning, Kyle Chandler, Ryan Lee, Gabriel Basso, Zach Mills, Ron Eldard, David Gallagher, AJ Michalka, Bruce Greenwood, Greg Grunberg Genere: fantaspielberg Se ti piace guarda anche: E.T., Stand by me, I Goonies, Explorers, Dawson’s Creek
Trama semiseria J.J. Abrams decide di guadagnarsi il titolo di nuovo Steven Spielberg a tutti gli effetti e gira la storia di un gruppo di ragazzini di periferia che decide di girare una pellicola per presentarla a un film festival. Vi ricorda forse la trama di Dawson’s Creek? E J.J. riuscirà a diventare il nuovo Spielberg o sarà piuttosto il nuovo Dawson Leery?

Recensione cannibale Non credete a chi vi dirà che Super 8 è solo uno sterile rimescolamento dei film spielberghiani anni ’80. O meglio, credeteci perché è una cosa molta vera, però allo stesso tempo a chi ve lo dirà rivolgetegli anche uno sguardo torvo, perché in fondo è sì un rimescolamento, però tutt’altro che sterile e anzi realizzato con notevole personalità. Super 8 contiene tutta la magia fanciullesca del Cinema ed è il film che Dawson Leery di Dawson’s Creek avrebbe sempre voluto girare e invece nelle varie stagioni della serie si diletta solo con remake sfigati di Blair Witch Project, un orripilante horror con mostri marini, un soporifero documentario-intervista su un vecchio regista fallito, oppure in una pellicola teen sdolcinata basata sulla sua virginale storiella con Joey Potter. Va ricordato che Abrams è stato creatore, prima di Lost, Alias, Fringe etc., anche dell’adolescenziale Felicity, una serie che seguiva in qualche modo la scia sentimental-adolescenziale proprio di Dawson’s Creek e, considerando come il modello di riferimento di Dawson fosse proprio Steven Spielberg, l’incontro tra i due mondi si fa sempre più del terzo tipo. AAAAAAAAAHHH Ma allora è vero: J.J. è il nuovo Dawson!
E a proposito del re Mida di Hollywood, a produrre Super 8 vi è lo stesso Steven Spielberg, uno che nelle sue ultime produzioni quella magia fanciullesca sembrava averla dimenticata e ora la ritrova qui grazie a un film scritto e diretto dal suo possibile erede. Dimenticate quindi Falling Skies e la sua sci-fi buonista anni ‘90, perché qui si fa un tuffo alla fine dei 70s, per la precisione con una vicenda ambientata nella Summer of 1979 (non quella del '69 cantata da Bryan Adams), con la vicenda di un gruppo di ragazzetti in età prepuberale che sta realizzando un film amatoriale in Super 8 (oh, mica c’erano le digitali e le videocamere sul telefonino), con in cabina di regia un ragazzo grassottello in cui potrebbero essere presenti molti echi autobiografici dello stesso J.J. Abrams. Per far fare il salto di qualità alla produzione e dare maggiore varietà a un cast esclusivamente maschile, l’aspirante giovane regista ingaggia una ragazza, Elle Fanning: già ottima in Somewhere di Sofia Coppola e che qui si conferma alla grande. Inoltre è la sorellina di Dakota Fanning, attrice non a caso parecchio spielberghiana de La guerra dei mondi e della serie tv Taken, tanto per sottolineare come l’universo di riferimento sia sempre questo. Della Fanning jr. finiranno per innamorarsi sia il regista cicciobomba che il suo migliore amico, per un triangolo amoroso che ricorda da vicino proprio Dawson, Pacey e Joey di Dawson’s Creek. E insomma si ritorna sempre lì. Altri punti di riferimento sono poi le storie fanciullesche degli ’80 tipo Goonies, E.T., Explorers e Stand by me, cosa che significa: goduria allo stato puro! La genuinità dell’omaggio a questo tipo di pellicole si denota nella splendida atmosfera perfettamente ricostruita (quasi ai livelli di Donnie Darko, e ho detto quasi) nella scelta dei dettagli e anche nella cura dei personaggi minori, come il divertente fattone ironicamente interpretato da David Gallagher (il bimbominkia della famiglia Camden di Settimo Cielo, quella che cacciava l'altro figlio di casa perché si era fatto una canna!) o il ragazzino fissato con le esplosioni. Personaggi-minori spassosi che rendono il tutto ancora più mitico, proprio come aaaah (sospiro nostalgico) nelle pellicole anni Ottanta, mentre spesso nei film odierni si tende a dare poca importanza a questi elementi solo in apparenza di secondaria importanza. A completare il cast c’è Kyle Chandler dell’ottima serie tv Friday Night Lights, alle prese con il ruolo da tipico padre duro vecchio stampo ma in fondo buono che tanto gli riesce bene, la gnoccola di turno AJ Michalka (sorella della strappona protagonista di Hellcats) più una serie di bambinetti, quelli con lo sguardo sempre rivolto verso l'alto, che sanno il fatto loro.
Non contento dei mille e uno riferimenti, J.J. Abrams cita un pochino pure se stesso, visto che in una scena spettacolosa il giovane protagonista vaga tra le macerie di un incidente di treno come Jack nella puntata pilota di Lost tra le macerie dell’815 dell’Oceanic. E insomma, Super 8 è un super film concepito da chi tra la fine dei ’70 e gli anni ’80 e in un certo tipo di cinema ci ha lasciato il cuore. Proprio come Steven Spielberg. Proprio come J.J. Abrams. Proprio come Dawson Leery. E, guardiamo in faccia la realtà, proprio come noi. (voto super 8/10)

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