Quando la moglie Sarah (Liv Tyler) ricade nella dipendenza da droga e se ne va con lo spacciatore Jacques (Kevin Bacon), nella vita di Frank D'Arbo (Rainn Wilson) qualcosa si spezza. Convinto di essere prescelto da Dio, decide di combattere il crimine improvvisandosi supereroe. A lui si unisce la fumettaia mitomane Libby (Ellen Page), vera mina vagante.
Non aspettatevi il solito film indie in stile Scott Pilgrim: quest'accozzaglia di personaggi da manicomio, primo tra tutti il protagonista Crimson Bolt che pare confermare la teoria lombrosiana, non è qui per farvi ridere. Non abbiamo a che fare con allegri pazzerelloni, ma con veri e propri psicopatici del tutto incapaci di cogliere la differenza tra immaginazione e realtà, tra giustizia e depravazione.
Forse non ho mai visto un film in cui la violenza viene usata in maniera più gratuita e fastidiosa, ma Gunn non riesce ad andare fino in fondo e chiude con una rassicurante quanto deludente marginalizzazione dell'elemento disturbante. Il finale così scontenta un po' tutti: se fai una cosa, almeno falla bene.
Voto: 6-
Dave, classico nerd sfigato invisibile alle ragazze, decide di trasformarsi nel supereroe Kick-Ass per combattere contro le ingiustizie quotidiane. Si imbatte però in altri paladini mascherati, con intenti completamente diversi dai suoi, che fanno molto più sul serio.
Nel ventunesimo secolo forse non c'è più spazio per l'integerrimo Superman con la sua tutina aderente, c'è più bisogno di eroi disillusi ed egoisti che meglio si adattino ai tempi in cui viviamo senza propinarci buonismi irritanti, e poco importa se non sanno volare. Vogliamo vedere i cattivi esplodere in mille pezzi, non ci basta saperli in prigioni dalle quali comunque prima o poi usciranno, non ci va che l'immacolata morale del nostro salvatore gli impedisca di portare a termine l'opera. E al cinema la brutalità ci diverte più di quanto non ci stupiscano i superpoteri.
La violenza qui non è mai fuori luogo, ma regala sequenze indimenticabili di classici scontri uno-contro-dieci, quelle in cui non ci importa se sono credibili o meno, vorremmo solo armarci e andare anche noi a farne fuori qualcuno. Tra arti che volano e proiettili in testa l'adrenalina è assicurata, ma senza penalizzare il lato umoristico grazie a un'ironia intelligente tipicamente geek.
I personaggi principali sono tratteggiati in modo interessante, e tutti sono sorretti da motivazioni convincenti che favoriscono l'empatizzazione da parte dello spettatore. Di particolare importanza per due dei giovani wannabe-supereroi è il rapporto con un padre amato a dismisura, fattore primario nella formazione del loro carattere.
Dave/Kick-Ass non si discosta praticamente mai dalla figura dello sfigatello amante dei fumetti e delle ragazze, risultando un po' stereotipato ma comunque simpatico grazie al faccino pulito di Aaron Johnson, che nella sua timida insicurezza finisce per essere quasi figo. Nicholas Cage, che fortunatamente riesce a non fare troppi danni, in questa pellicola se la gioca con Mark Strong come figura paterna peggiore di sempre, vincendo per il rotto della cuffia grazie alla più degenere educazione mai impartita a una figlia.
La vera punta di diamante del film è la giovanissima Chloë Moretz, che qui dimostra tutt'altra stoffa rispetto alla scialba Isabelle di Hugo Cabret. La sua Hit-Girl è uno dei personaggi femminili più tosti degli ultimi tempi, un misto tra la finta innocente Gogo Yubari e la feroce Sposa assetata di vendetta di Kill Bill. Non per nulla è accompagnata dalle note di Ennio Morricone, che immancabilmente fanno pregustare il momento della resa dei conti finale.
L'ultima nota di merito va a una colonna sonora azzeccata, giovane e rock al punto giusto per un'opera di questo genere.
Il film si chiude con la promessa di un sequel, che aspetto piena di speranze. Se anche il secondo film riuscirà a proporre un mix così equilibrato di azione, humor e nerdaggine non potrò che gustarmelo con piacere.
Voto: 8