Il cameriere si avvicino’ e ci descrisse i menu, predefiniti, per la serata. Non ero interessato al cibo, ma a capire in quale posizione lei stesse ascoltando e le sue reazioni ad ognuno dei piatti elencati. Cercavo di indovinare quale potesse piacerle e quale no. Nel frattempo, in modo meno analitico del solito, mi cominciai a interrogare sul colore dei suoi capelli. Sulla forma delle sue labbra, degli occhi. Se avesse le fossette e se fosse una persona che metteva molto trucco. A me non piace quando ne mettono troppo. Le mie solite paranoie stavano venendo fuori e cominciai a innervosirmi. Il buio doveva essere un buon conduttore di emozioni,perche’ in quel momento lei disse:”Anche io mi sto chiedendo come sei. A volte la forma del mento mi ha interessato piu’ di un complimento. Ma per stasera cambieremo. Ci stai?”. Allungai la mano per stringere la sua in segno di accettazione, ma feci cadere il bicchiere che si ruppe. E ridemmo entrambi.
STAY TUNED PER LA QUINTA ED ULTIMA PARTE!
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