Continua da pt.1 , pt.2 , pt.3 , pt.4
Tra inforchettamenti sbagliati, bicchieri mancati, a mano a mano che ci conoscevamo, sentivo un pò la mancanza del contatto visivo: immaginare un sorriso scaldava il cuore, ma poterlo vedere era un’altra cosa. Nell’impeto del momento, poggiammo la mano l’uno nell’altra. Le nostre dita si sfiorarono in modo delicato: un attimo di magia. Arrivò il momento di uscire. Non so se fu per le mie paranoie, ma non volevo andare alla luce. In strada ci demmo la mano senza guardarci. “Mi piaci” dissi, e mi voltai per guardarla. Lo fece anche lei. Anche se in cuor mio non corrispondeva al genere usuale, corrispondeva esattamente alla donna la cui voce era perfetta per quella bocca che avevo percepito e le cui dita erano in armonia con il resto del corpo e col profumo su cui fantasticavo. Quella cecità momentanea mi aveva aperto gli occhi, facendomi scoprire la vera bellezza che penetrò finalmente sotto la mia superficialità, portandomi da lei.
Playlist aggiornata con una canzone che sta concludendo le mie giornate – e conclude la storia!