La cosa curiosa di tutto questo è che sembra arrivare a puntino per prendere in castagna il governo francese. Dopo Fukushima gran parte dell’opinione pubblica d’oltralpe è favorevole a uno smantellamento della filiera nucleare, opinione già maggioritaria qualche anno fa, ma oggi ancora più netta. Così, rispondendo ai rappresentanti di gruppi e associazioni che chiedono ancora una volta un referendum sul nucleare, spronati da ciò che è successo in Giappone, il governo ha risposto tirando fuori persino una presunta « supériorité technologique française », citata persino da Sarkozy. Proprio la ciliegina che mancava a questo ennesimo incidente che si può “verificare ogni centomila anni” come recita il sito dell’ Areva, detentrice assieme a Edf della totalità dei reattori francesi.
E intanto al di là delle Alpi sta scoppiando un certo casino. I comunicati, le domande e i dubbi si susseguono, l’ufficio di Claude Guéant, ministro dell’interno è assalito da mail e da fax. Si vuole sapere se l’esplosione del forno ha messo a rischio l’integrità dei sistemi di confinamento dell’edificio e quelli di filtraggio dei sistemi radioattivi. Se siano state fatte misurazioni. Come si possa affermare che non c’è alcuna fuga. Queste le domande che tempestano il ministro e per le quali finora non sono arrivate risposte.
E intanto la rete antinuclearista ” Sortir du nucleaire” ha messo a disposizione dei numeri di telefono ai quali la popolazione può rivolgersi per ottenere notizie aggiornate, quelle che invece dal governo arrivano dopo molte ore. Perchè essi temono che ci possa essere una « supériorité technologique française » soprattutto nel tacere informazioni scomode. Per curiosità chi non parla francese può rivolgersi al “reseau” di Opale Crivello 07 60 15 01 23.