La lunga tradizione in casa DC di Elseworld (o What if? dal punto di vista della Marvel) permette agli autori di utilizzare lo spunto delle origini dei due personaggi e variarne contesto, momento storico e svolgimento. Per inciso va spiegato che la DC è la casa editrice di Superman, mentre la Dark Horse (che editano in tandem questo lavoro) è la casa editrice che dal 1996 detiene i diritti per la pubblicazione di fumetti con protagonista Tarzan.
Se la vita editoriale dei fumetti di Superman è stata lineare (sempre in mano alla DC dal 1932, tralasciando il come abbia regolato il compenso ai creatori negli anni), quella del personaggio di E. Rice Burroughs è passata di mano in mano tra diversi editori fin dal debutto nel 1929, avendo vita editoriale travagliata nella trasposizione a fumetti pur raccogliendo collaborazioni a dir poco strepitose, quali quelle di Hal Foster, Burne Hogart, Russ Manning, John Buscema, Joe Kubert… per farla corta, nomi che han fatto la storia del fumetto statunitense e mondiale.
Dixon si trova alle prese con due problemi importanti nel realizzare questa storia. Il primo è fisiologico e tipico di questo genere di albi Elseworld: la necessità di comprimere origini e storia del personaggio, che nella sua versione normale è entrato nell’immaginario mondiale con centinaia e centinaia di storie. Il secondo è quello di avere a che fare con character così radicati nella memoria dei lettori che la prima reazione di chi legge di fronte a troppi cambiamenti è sempre di lesa maestà.
La storia dei personaggi é tremendamente simile: un bimbo viene catapultato in un mondo a lui alieno, perdendo i contatti con le propri origini. Viene cresciuto ed educato secondo le usanze locali da genitori che lo adottano e lo amano come fosse proprio. In questo nuovo contesto però si scopre essere diverso dagli altri e speciale; il lutto che lo colpirà gli farà decidere che la sua vita sarà per sempre dedicata alla difesa dei deboli e degli oppressi.
Alla concitata sceneggiatura lavorò come accennato l’autore argentino Meglia, famoso soprattutto per il fumetto Cybersix e la sua collaborazione con Carlos Trillo. Il suo apporto allo script di Dixon é una vitalità, dinamicità, originalità assolutamente efficaci. Con il suo tratto talvolta deformed fino a raggiungere visualizzazioni cartoonesche degne di Tex Avery l’autore caratterizza i personaggi in maniera accattivante e non esita a sottolineare situazioni drammatiche con inquadrature arditissime che moltiplicano il pathos.
Altra nota positiva l’utilizzo del colore, che un Dave Stewart molto ispirato stende in maniera spesso elettrica a seguire i voli del disegnatore; non sarà stato facile, in alcune pagine, districarsi fra le varie vignette PIP (picture in picture –ndr) e le inchiostrature fino al bordo pagina.
Per concludere una parola sull’edizione italiana del volume: a un prezzo tutto sommato non spropositato viene offerta una storia di azione che, aldilà della qualità decisamente interessante, fosse anche solo per i disegni, è trattata con una cura editoriale decisamente efficace; lo si nota da alcuni piccoli dettagli di adattamento nelle pagine disegnate, quali testi riscritti e inseriti nei disegni in italiano et similia; piccole cose e magari ovvie ma che non sempre si trovano in prodotti di questo genere.
Abbiamo parlato di:
Superman Tarzan Figli della jungla
Carlos Meglia, Chuck Dixon, Dave Stewart (cover di Humerto Ramos)
Traduzione di Leonardo Favia
Bao Publishing, 2011
80 pagine, brossurato, colori – 12,00€
ISBN: 978-88-6543-046-0
Intervista de Lospaziobianco a Chuck Dixon, scrittore di questo volume:
(in italiano) www.lospaziobianco.it/47988-chuck-dixon-intervista-superman-tarzan-figli-giungla
(in inglese) www.lospaziobianco.it/49442-chuck-dixon-interview-superman-tarzan-sons-jungle
Sito dell’editore italiano Bao Publishing: www.baopublishing.it
Pagina Wikipedia di Carlos Meglia: it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Meglia
Pagina Wikipedia di Chuck Dixon: it.wikipedia.org/wiki/Chuck_Dixon
Sito di Chuck Dixon: dixonverse.net
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