La piattaforma era considerata un vero gioiello tecnologico, aveva trovato il petrolio nelle acque profonde dell’oceano, stava chiudendo il pozzo con un tappo, quando è successo il disastro. La valvola di sicurezza che blocca automaticamente la pressione del pozzo danneggiata settimane prima non ha retto, il pozzo non si è chiuso ed è esploso dando il via ad un enorme incendio e alla fuoriuscita del petrolio.
La Bp ha provato varie soluzioni nel tentativo di bloccare il flusso, dalla cupola che doveva sigillare la fonte, alla canne aspiranti. Per terminare con il tappo di acciaio che necessita di tempo per la sua esecuzione il tutto sotto lo sguardo indagatore del mondo.
Duemila anni fa RIMINI era un insediamento romano, Alberto Angela ci accompagna in Piazza Ferrari, alla scoperta della domus del chirurgo. La domus, del II secolo d. C., e’ una tra le piu’ antiche dimore romane della zona che rappresenta un vero e proprio tesoro dell’archeologia.
Resti significativi corrispondono a parte di un isolato residenziale situato al margine settentrionale dell’antica Ariminum.
Il piccolo ingresso, affacciato sul vicino cardine, immetteva in un disimpegno e quindi in un corridoio interno; su un lato di questo si apriva uno spazio a giardino, mentre sull’altro erano situati diversi ambienti delimitati da muri in argilla.
L’intero edificio fu distrutto da un incendio nel 260 d.c., probabilmente in occasione dell’assedio degli Alemanni avvenuta ai tempi dell’imperatore Gallieno, evento che ha sigillato questo pezzo di storia facendolo riemergere in tutta la sua importanza.
Lo strumentario rinvenuto nell’abitazione non lascia dubbi sulla professione del suo proprietaro: un medico Eutyches, (corrisponde al nostro Fortunato) di grande esperienza ed abilità che si era formato in ambienti culturali ellenici. La particolarità dell’attrezzatura chirurgica recuperata nella domus, in larga parte destinata ad interventi su traumi ossei e dotata di un rarissimo ferro utilizzato unicamente per estrarre le punte delle frecce facendo in minor danni lacerativo possibile alle carni, sembra indicare un’esperienza professionale maturata nell’esercito.
Eutyches aveva anche conoscenze farmaceutiche, infatti preparava farmaci e unguenti contenuti in flaconi di terracotta, ma non essendo a conoscenza dell’esistenza dei microbi all’interno di quello che possiamo considerare l’ambulatorio c’erano anche amuleti che facevano appello a varie divinità.
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