Tutte le grandi civiltà sono nate in prossimità di fiumi o laghi, in effetti la presenza o la scarsità di acqua ha condizionato non solo la vita ma, anche ogni aspetto della nostra storia, dall’arte all’industria, dalla religione alla guerra, dalla dominazione del mondo al declino di una civiltà.
Sulla terra c’è grande abbondanza di acqua ma è soprattutto acqua marina, salata, solo il 3% è dolce, indispensabile e fondamentale alla vita.
Il ciclo idrologico si riferisce ai continui scambi di massa idrica tra l’atmosfera, la terra, le acque superficiali, le acque sotterranee e gli organismi. E’ l’atmosfera che trasporta l’acqua alla terra sottoforma di pioggia che poi si fa strada nel nostro pianeta attraverso i fiumi.
Oltre all’accumulo in varie zone, come gli oceani che sono le più grandi zone di accumulo idrico, i molteplici cicli che compie l’acqua terrestre includono i seguenti processi fisici: evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione, scorrimento e flusso sotterraneo. Il resto della scorta idrica è presente nel sottosuolo, un immenso serbatoio, sottoforma di ghiaccio che alla fine del suo viaggio torna al mare per ricominciare il ciclo a noi vitale.
Il tentativo di dominare l’acqua ha giocato un ruolo dominante nella storia dell’uomo che per sopravvivere ha dovuto adattarsi alle condizioni di siccità o di abbondanza, imparando a sfruttare il ciclo dell’acqua.
Emblema dell’importanza dei fiumi nella storia dell’uomo è l’Egitto.
Uno degli strumenti arrivato fino a noi (oltre alle piramidi ) è il Nilometro, una struttura , (solitamente scale o pozzi), usata nell’antico Egitto per misurare l’altezza delle piene del fiume Nilo determinandone il livello e poter così prevedere gli andamenti dei raccolti.
La particolarità del Nilo non era solo l’acqua ma, anche il fertilizzante contenuto al suo interno: il Limo. Questo limo, ricco di sali minerali rendeva il terreno molto fertile e i contadini potevano piantare i loro prodotti e sfamarsi per l’intero anno.
Il Nilometro misurava la quantità di limo e quindi la quantità di cibo. Possiamo dire che lo splendore dell’ antico Egitto è da collegare al prezioso limo.
Nel corso del tempo, l’uomo ha imparato a sfruttare i vari cicli dell’acqua ed ad adattarsi ad essi.
Oggi controlliamo l’acqua in larga scala e le attuali riserve ci permettono di vivere tranquilli, ma tali riserve non sono tuttavia illimitate, spetta a noi saper valorizzare questo bene prezioso, spetta a noi il nostro futuro.
La scienza e la tecnologia sono entrate ormai un po’ dappertutto e l’arte non fa eccezione. Grazie all’uso del laser oggi è possibile tornare ad ammirare la bellezza di dipinti deteriorati dal tempo e opere ferite dai secoli, potranno essere restaurate.
L’ Italia possiede il più grande patrimonio artistico del mondo. L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze è un Istituto Centrale dipendente dal Ministero per i beni e le Attività Culturali, la cui attività operativa e di ricerca si esplica nel campo del restauro e della conservazione delle opere d’arte. È uno degli istituti più importanti nel campo del restauro, non solo al livello nazionale, ma anche mondiale.
Queste nuove tecniche di restauro ci permetteranno di posare ancora i nostri occhi su capolavori artistici unici.
Per la cura delle malattie in passato si ricorreva anche all’esorcismo. La
Improvvisamente si accorge di avere poteri particolari per la cura di malattie varie che praticate sui suoi parrocchiani danno miracolosi esiti. Il suo successo come ovvio fa scalpore.
Per rispondere ai controlli dei superiori, tiene il conto dei suoi risultati, arrivando a farsi compilare dei certificati di avvenuta guarigione dai malati stessi. L’arcivescovo lo chiama a rapporto, vengono effettuate ricerche e si scopre che il parroco in questione è un ciarlatano. I presunti guariti in realtà si erano lasciati suggestionare. Il vescovo scopre che il parroco era una persona molto avida e questo gli aveva procurato molto malcontento tra i fedeli. Per riconquistare la fiducia e la fama dei suoi parrocchiani il fantasioso religioso era ricorso anche all’aiuto del diavolo.
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