“Surge, Petre, occidi et manduca”. La fine dei divieti alimentari in un affresco nei Palazzi Vaticani

Creato il 11 dicembre 2014 da Micheledanieli

Chi si ricorda del convegno Le arti e il cibo di un paio di anni fa (qui)?
Ora vedono la luce gli atti, in un bel tomo edito da Bononia University Press. C’è anche la scheda sul sito dell’editore, che però intelligentemente non ha un link diretto, per cui dovete andare sul sito (qui) poi mettere il titolo nel campo della ricerca.

In mezzo agli altri c’è anche il mio contributo sull’affresco di Federico Zuccari nella cappella Paolina, che rappresenta il Battesimo del centurione Cornelio.

Sullo sfondo, si vede Pietro sulla terrazza in casa del conciatore di pelli Simone, a Giaffa. Pietro si addormenta, e ha la visione di una tovaglia che scende dal cielo piena di animali, rettili e altre bestiacce schifose. Una voce gli dice “Pietro, uccidi e mangia”.
Ma Pietro non vuole, e risponde che lui ha sempre mangiato secondo i precetti ebraici.
Allora la voce, con pazienza, gli dice di non preoccuparsi, e che da allora in poi potrà mangiare di tutto, dal sushi allo zampone.
Poi Pietro si sveglia e la storia va avanti.

Questo episodio, narrato negli Atti degli Apostoli, sancisce la libertà alimentare del cristiano, che è libero di mangiare (e bere) ciò che meglio crede.
L’iconografia è rara, e il dipinto di Zuccari è certo l’esempio migliore per qualità nonché il più significativo per collocazione.

Ecco il riferimento bibliografico completo:

Michele Danieli, “Surge, Petre, occidi et manduca”. La fine dei divieti alimentari in un affresco dei Palazzi Vaticani, in Le arti e il cibo. Modalità ed esempi di un rapporto, a cura di Sylvie Davidson, Fabrizio Lollini, Bologna, Bononia University Press, 2014, pp. 263-269



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