Surreality

Da Shappare
In palestra:
“Ciao, io sono Pietro, sei nuova? Se hai bisogno di qualcosa…”
“Ehm, ci siamo presentati ieri, sono quella che viene la sera, di solito…”
“Ah, scusa… Non ti avevo riconosciuta, con la felpa”
 
[Certo, perché normalmente io in palestra ci vado in costume da bagno.]
 
Negli spogliatoi, una quarantenne si tocca la pancia…
“Ragazze, mi sono venuti degli obliqui (addominali, nda) da paura!”
L’amica, una biondona tatuata che immagino non membro dell’Accademia dei Lincei:
“Infatti ora quando andiamo a letto con uno non pensiamo ai suoi obliqui, ma ai tuoi!”
 
[Ma davvero a letto con un uomo si pensa ai suoi addominali? E obliqui?! Mi sa che della vita io non ho capito nulla.]
 
“Ciao Nana!”
“Eh sì, bravo… E allora ciao, Stangone”
“…”
“Ogni cosa va contemplata da tutti i suoi punti di vista”
 
[Devo fare qualcosa perché sto diventando acida come Nonix.]
 
 “L’altra sera ti guardavo e – cazzo – sei molto più bella di Manu”
“…Grazie?”
“…”
“… Ti sei reso conto che mio fratello è un uomo, vero?”
 
[Vi siete mai chiesti il perché dei miei problemi di autostima?]
 
Due compagni di squadra di Fratello parlano tra loro…
“E’ carina la sorella di Manu...”
“Eh, ha un bel culo!”
 
[E specifico che, tra i buzzurri che popolano il discutibile mondo del volley bresciano, questo è il galantuomo che ha passato giorni interi lo scorso inverno a parlare con me di politica, di Chiesa, di Guccini e di letteratura. Mavaffa. ]
 
 

 

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