Autore: Suzanne Collins Editore: Mondadori Titolo originale: The Hunger Games Pagine: 369 Pagina di Anobii
Trama del libro:
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta.
Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
Commento personale e recensione:
E' il primo capitolo della trilogia degli Hunger Games ed inizia davvero bene: la storia è avvincente, non stanca e si segue splendidamente. Purtroppo non è molto originale in quanto sono visibili richiami a Battle Royale e L'uomo in fuga di Stephen King(noto per il film "L'implacabile"). Di uno ha preso il carattere dstopico e spietato che include l'eliminazione certosina di tutti gli avversari fino a quando non resterà un solo partecipante, del secondo invece è l'ambientazione post apocalittica e la trasposizione ludica che lo spettacolo deve portare avanti. Insomma, manca un po' di spina dorsale propria se vogliamo. Il personaggio principale invece è abbastanza forte, cinico e calcolatore, questo lo (la) rende poco stucchevole e per niente prevedibile. Peccato il racconto in prima persona: sappiamo già chi non muore di sicuro. Per il resto, pur essendo soddisfatto della lettura ho notato che l'autrice cerca di ritoccare (ed è visibile) la trama e dare una spinta alla piega degli eventi. Possiamo notarlo soprattutto nel finale, troppo scontato e buonista, o meglio ancora durante l'annuncio riguardante il cambio di regole. Inoltre i "nemici" vengono eliminati quasi sempre o casualmente o senza il diretto intervento dei protagonisti, quasi come se volesse preservare la loro casta innocenza. Manca la crudeltà necessaria per un libro del genere, e vi sono fin troppi riferimenti romantici. Tutto sommato può essere un buon libro.