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“Svegliamoci” una provocazione politica di Pasquale De Feo dal carcere di Siano Catanzaro

Creato il 22 luglio 2010 da Danidom57

“Svegliamoci” una provocazione politica di Pasquale De Feo dal carcere di Siano CatanzaroRicevuta, copiata e pubblicata

I politici, come questi che ci governano, non fanno altro che tagliare i fondi per noi detenuti rf emanare leggi oppressive e disumane mentre per loro c’è l’impunità totale, raramente capita in galera un politico, uno dell’alta finanza o dei poteri vari, se succede è per pochi mesi. Tanzi che ha fatto suicidare decine di persone e rovinato migliaia di famiglie ha scontato tre mesi e difficilmente verrà più in galera; a Napoli, tempo fa, per un pacco di biscotti un uomo che lo aveva rubato per fame lo condannarono a circa tre anni per effetto della legge Ciriello.

Questi signori non fanno altro che aumentare le pene, emanare leggi contro la povera gente e restringere la vivibilità nei carceri; per coprire le loro malefatte, i loro privilegi e i loro arricchimenti a spese dello Stato. Continueranno a fare i loro comodi perché ormai controllano i media e plasmano la realtà come meglio è funzionale ai loro interessi.

Sono circa 20 anni che hanno istituzionalizzato la tortura e rese perenni le leggi emergenziali per le stragi degli anni ’90; oggi da più parti si afferma che sono state stragi di Stato ripercorrendo la strategia della tensione degli anni ’60-’70.

Con tutto ciò questi signori al governo ancora si accaniscono sulla vivibilità interna ai carceri, sollecitando i bassi istinti della gente, sia per crearsi l’aureola di professionisti dell’antimafia e sia per un ritorno elettorale.

Siccome in Italia tutto è politica, se vogliono avere una vita dignitosa nei carceri con il rispetto dei nostri diritti e processi giusti, senza più subire e sottostare alla mercede del primo politico prezzolato di turno e né sottostare gli abusi arbitrari dei burocrati del sistema, dobbiamo scendere in politica.

I nostri familiari e parenti votano, chiediamo loro di votare il partito che mette nel suo programma alcune nostre richieste che sono contenute nella nostra Costituzione e nella Convenzione Europea.

1)   L’abolizione dell’ergastolo con il massimo della pena di 30 anni. Una pena di morte diluita nel tempo, schiavitù perpetua.

2)   5 anni di sanatoria generalizzata per tutti i detenuti, nessuno escluso, per sanare tutti gli aumenti di pena e la sospensione dei diritti nei tribunali a causa delle leggi emergenziali degli ultimi 30 anni

3)   Il diritto al voto per tutti i detenuti; la Corte Europea lo ha sancito anche con una sentenza

4)   Il garante dei diritti per i detenuti con reali poteri per porre fine agli abusi sistematici nei carceri

5)   Inserire nel Codice Penale il reato di tortura come indica l’ONU e l’Unione Europea all’Italia

6)   Territorializzazione della pena; abbiamo diritto a scontare la pena vicino ai nostri familiari

7)   Il ripristino integrale della legge Gozzini per tutti i regimi detentivi, ai detenuti comuni ai detenuti nel regime di 41bis, con l’automatismo dei benefici per evitare il dispotismo di chicchessia

8)   L’abolizione dell’art. 4bis e l’art. 7, due mostri giuridici e barbari

9)   Tutela sindacale dei detenuti che lavorano, oggi sono privi di tutela e con una paga da schiavi

10)  Libero accesso ai giornalisti nei carceri affinché ci sia trasparenza e non un mondo chiuso da “segrete dei castelli medievali”

11) Abolizione del 41bis, una tortura istituzionalizzata respinta anche dagli USA che ha la pena di morte, pertanto è una vergogna alla nostra civiltà e aal nostro diritto che è stato faro nel mondo.

Il partito politico che inserisce nel suo programma della giustizia queste undici richieste tutti i detenuti diranno ai familiari e parenti di votarlo; inoltre faranno almeno dieci copie e le spediranno ad altri detenuti e non.

Con i nostri familiari e parenti siamo centinaia di migliaia, possiamo incidere nella politica ed è l’unico modo per difenderci dai politici che per salire alla ribalta seminano odio e fanno a gara a chi inventa legge più disumane; e dai burocrati che più opprimono pi ritegono di essere nel giusto, nel meccanismo perverso simile a quello nazista.

Siamo cittadini italiani, non possiamo né dobbiamo né vogliamo essere trattati da cittadini di serie C, la Costituzione sancisce che siamo tutti uguali in tutto e nessuno può toglierci i nostri diritti e classificarci a servi della plebe, il feudalesimo è finito secoli fa.

Nel 2013 ci saranno le elezioni nazionali, dovremmo tutti iniziare a pensare di impegnarci affinché anche noi dobbiamo avere una politica di riferimento alla luce del sole che realizzi i nostri undici “Punti di civiltà”.

Pasquale De Feo


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