#SvegliatiItalia

Creato il 23 gennaio 2016 da Jeanjacques

Non ho mai usato questo blog per parlare di politica per il semplice motivo che è un argomento che mi disgusta - anche se mi informo quotidianamente, seguo i dibattiti e vado a votare ogni volta che posso. E anche perché non mi piace che queste pagine vengano additate come appartenenti a un preciso schieramento. No, la partitocrazia la tengo bene alla larga, ma credo che l'ideologia sia diversa. Come tutte le persone infatti ho i miei ideali, le mia convinzioni, e spesso sono anche un metro con cui si può arrivare a valutare i film, certe volte una scusa per poter affrontare un determinato argomento che mi sta a cuore.

Nell'anno appena passato possiamo dire che, insieme all'immigrazione, quello delle unioni civili sia stato uno dei temi portanti. Matrimoni e adozioni gay, ognuno a dire la propria e a cercare di far valere le proprie opinioni.

Una cosa che voglio fare anch'io.

Perché ho uno spazio personale e ritengo che sia doveroso far riflettere su argomenti di questa portata e delicatezza. Argomenti che, volenti o nolenti, ci riguardano un po' tutti.

Oggi pomeriggio, a Trento, si è tenuto il raduno #SvegliatiItalia, una manifestazione per far valere i diritti delle coppie omosessuali. Non so se lo sapete, ma l'Italia è uno dei pochi paesi europei che non supporta le coppie dello stesso sesso. Cittadini come gli altri che lavorano (chi può, vista la crisi che c'è...) e pagano le tasse, ma che si vedono negati quelli che dovrebbero essere dei diritti fondamentali e inalienabili. Come quello di potersi sposare, di poter avere dei figli e, facendola breve, di essere felici. O di completare la ricetta della loro felicità.

C'è chi parla di mettere a rischio l'equilibrio della famiglia tradizionale, chi di cose contro natura e di degenerazione dei valori. Le stesse persone che magari di famiglia tradizionale ne hanno più di una, che si permettono di giudicare la vita altrui da un punto di vista superiore, rifuggendosi dietro convinzioni retrograde.

Non voglio dare la colpa alla religione, quanto al suo 'fandom'. D'altronde Gesù fu colui che prese fra le sue fila una prostituta, colui che perdonò i propri aguzzini e, in ultima analisi, possiamo dire che la sua fu la prima famiglia di fatto della storia. E io, da non credente, ritengo che chi si effigia delle convinzioni di cui sopra in realtà non ha capito nulla dei suoi insegnamenti.

E sempre da non credente, non vedo come il riconoscimento delle unioni omosessuali possa rovinare la nostra civiltà o la nostra idea di famiglia. Non capisco come mai, in caso un membro della coppia finisse in ospedale, il suo partner non può andare a trovarlo perché non è ritenuto un suo parente, così come in caso di decesso di uno dei due il bambino debba andare solo a colei che è ritenuta la madre biologica. Situazioni assurde, discriminazioni che purtroppo sono sempre esistite e che, drammaticamente, continuano ad avere terreno fertile nel 2016.

Qui non si tratta di essere omosessuali o meno. Si tratta di voler vivere in un Paese che riconosca a tutti i cittadini i medesimi diritti. Perché la possibilità di sposarsi per gli omosessuali non è un privilegio, ma un diritto. Un privilegio sarebbe non pagare le tasse, come fa la Chiesa.

Quindi io ho partecipato a quella manifestazione, contento di fare, nel mio piccolo, la mia parte. Perché in un futuro più civile voglio crederci. Perché sogno ancora la possibilità di potermi svegliare un giorno in un paese dove tutti sono uguali, a prescindere dalla propria razza, religione od orientamento sessuale.

Sogno ancora di poter festeggiare un Family Day dove siano compresi tutti i tipi di famiglie. 

Perché non esistono famiglie tradizionali, ma solo famiglie felici.


Che poi, un mio conoscente incontrato mentre mi dirigevo verso la manifestazione, mi ha fatto questa domanda: "Ma Jack, se non sei gay perché ti scaldi tanto per la storia delle unioni civili?"

"Perché sarebbe come dire che del bracconaggio non me ne può fregare nulla perché non sono un capriolo."

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