Martedì 04 Gennaio 2011 16:51
In Indonesia l'espansione del settore della carta e dell’olio di palma sacrifica annualmente il 2% delle foreste pluviali e torbiere. Negli ultimi 50 anni sono andate perse già i 2/3 delle foreste. A pagarne le conseguenze sono, oltre al clima globale e alle popolazioni indigene, numerose specie viventi, tra cui l’orango la cui popolazione si è già ridotta del 91%.
Il gruppo imprenditoriale Sinar Mas, il più grande produttore di carta e olio di palma indonesiano, progetta ulteriori espansioni delle piantagioni, che comporteranno la distruzione di milioni di ettari di foresta. Tra le imprese del gruppo, la Asia Pulp and Paper (APP), nota per il massiccio impatto sulle freste di Sumatra. La banca svizzera UBS risulta essere tra gli istituti finanziari che tramite i suoi servizi bancari contribuisce alla realizzazione di queste espansioni. Sinar Mas è infatti da anni cliente della UBS, che detiene anche azioni e fondi del gruppo e ha contribuito a prepararne il possibile passaggio in borsa.
Greenpeace chiede alla UBS di interrompere immediatamente ogni collaborazione con le imprese del gruppo Sinar Mas e chiede che renda pubbliche delle direttive che bandiscano business ai danni per le foreste pluviali.
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