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L’Assemblea nazionale francese ha adottato ieri un progetto di legge che ratifica l’accordo sulla doppia imposizione raggiunto con la Svizzera. Ciò permetterà uno scambio di informazioni tra i due Paesi che, nelle intenzioni delle autorità parigine, potrà essere utile per smascherare le frodi fiscali.
Si tratta inoltre di una vittoria della diplomazia, dal momento che le trattative su tale questione erano state bloccate in seguito allo scontro sulla vicenda dei dati sottratti alla banca britannica HSBC e recuperati proprio dalla Francia. L’accordo impedirà d’ora in poi alla Svizzera, da più parti indicata come un territorio “grigio” dell’evasione, di opporsi alla concessione di informazioni appellandosi al segreto bancario: in caso di sospetta frode fiscale, prevarrà dunque l’interesse nazionale.
Il ministro delle Finanze di Parigi, Christine Lagarde, ha salutato con soddisfazione la ratifica dell’accordo (che ora dovrà comunque passare al vaglio del Senato): «Esso riguarda tutti i tipi di imposte e tutti i cittadini. I nostri sforzi contro l’evasione sono stati premiati: abbiamo concluso più accordi internazionali negli ultimi diciotto mesi che nell’intero decennio precedente». Da parte sua, per uscire dalla “lista grigia” dei paradisi fiscali indicata dall’Ocse, la Svizzera si è dovuta impegnare a siglare numerosi trattati con altrettanti Paesi.
Dott Fabio Troglia
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