Stefano Cavanna
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black
death
folkmetal
Gli Svvatogor sono una band ucraina dedita a un black metal ricco di passaggi folk e sperimentali, attiva da piů di un decennio; con “Doctor Veritas” giungono al loro terzo album, che sarŕ forse il primo a concedere loro una certa visibilitŕ, dato che i primi due non hanno avuto particolari riscontri al di fuori dell’area corrispondente all’ex Unione Sovietica.
La loro proposta si rivela ricca di spunti interessanti anche se, come sovente accade in questi casi, la componente metal appare preponderante mentre l’innesto di musica tradizionale e il ricorso a strumenti a fiato non sempre si armonizzano alla perfezione con le parti piů aggressive.
Il gruppo proveniente da Kharkiv, per fortuna, cade in maniera sporadica in questo trabocchetto, anche e soprattutto grazie alla capacitŕ di tessere trame musicali coinvolgenti e resistendo, quasi sempre, alla tentazione di disorientare l’ascoltatore con mille cambi di tempo e di stile all’interno dei singoli brani.
La fantasia e la voglia di sperimentare comunque non fanno difetto ai nostri, se prendiamo in considerazione il melting-pot linguistico dei testi, nei quali si passa con disinvoltura dall’inglese al francese, includendo ovviamente la lingua madre.
“In Memory Of Fallen Heroes” introduce l’album con un mid-tempo piuttosto tradizionale ma senza dubbio ispirato, mentre in “Word Hard. Eat. Watch” si manifestano le prime avvisaglie folk con un intro il cui motivo viene in seguito ripreso nei pesanti riff che contraddistinguono il brano.
La title-track č un’ottima dimostrazione di versatilitŕ, con l’innesto appropriato di una parte di sax, mentre appaiono piů forzati gli accostamenti in “Nor Fire, Nor Sword”, che si presenta inizialmente come un bellissimo brano di black atmosferico bruscamente spezzato da un break centrale in stile Gogol Bordello, per poi riprendere sotto forma di death melodico.
I brani successivi si impongono per la loro varietŕ che non va a scapito dell’omogeneitŕ dell’esito finale, in particolare “Inevitability” č decisamente un’ottima dimostrazione di tecnica messa al servizio di un songwriting di livello assoluto, cosě come l’anthemica “Spit and Forget”.
“La Concupiscence” č una traccia straniante e invero un po’ pretenziosa, ma che, con il suo testo in francese, mi apre improvvisamente gli occhi su una possibile similitudine utile a fotografare il sound degli ucraini (scremati della componente folk): i Misanthrope di Philippe Courtois, tra i primi in assoluto, quasi vent’anni fa, nel proporre una, fino allora improbabile, ibridazione tra black, death e prog.
Il disco termina con “Reincarnation Of Thought”, che funge quasi da summa dell’intero lavoro, con tanto di sfuriata finale di stampo folk, nuovamente vicina al folle combo multietnico di Eugene Hutz (nato e cresciuto in Ucraina).
Gli Svyatogor dimostrano di possedere un potenziale certamente non ordinario e il loro disco non deluderŕ chi č alla ricerca di qualche novitŕ all’interno della scena estrema. Per quanto mi riguarda, “Doctor Veritas” č un’ottima prova di black/death avanguardistico nel quale la componente folk si rivela come l’autentico valore aggiunto quando viene utilizzata nelle giuste dosi.
Track list :
1. In Memory Of Fallen Heroes
2. Word Hard. Eat. Watch
3. The Manifesto
4. Doctor Veritas
5. Nor Fire, Nor Sword
6. Awoke Incoming (Antarctic Solitude)
7. Spit And Forget
8. Inevitability
9. La Concupiscence
10. Reincarnation Of Thoughts
Line-up :
Master Alafern Violin, Lead Guitars
Arius Vocals, Rhythm Guitars
Duk Bass
Amorth Drums
Autore : svyatogor
Titolo: doctor veritas
Anno : 2012
Etichetta : svarga music
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