Garantire le libertà fondamentali e rilasciare tutti i prigionieri politici: a chiederlo, in una lettera aperta al re dello Swaziland Mswati III, sono 40 organizzazioni non governative e attivisti impegnati per i diritti umani.
In calce al documento c’è anche la firma del sudafricano Desmond Tutu, arcivescovo emerito di Città del Capo e premio Nobel per la pace.
Nella lettera si denunciano gli arresti di giornalisti e politici di opposizione, eseguiti “in violazione delle procedure legali e dei diritti umani di base”. Tra i firmatari figurano docenti universitari e attivisti di vari paesi, tra i quali Sudafrica, Stati Uniti e Francia.
Lo Swaziland è un piccolissimo regno dell’Africa australe. E laggiù siamo in pieno medioevo.
Un medioevo ovviamente, nell'accezione più oscurantista del termine.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)