Sweet Thing (Sweet Thing #1) di Renee Carlino

Creato il 08 luglio 2015 da Anncleire @anncleire

“Pops, will I have a metamorphosis?”

“Of course, luv. We are ever changing, always learning, always evolving.”

“So I’ll be a beautiful butterfly one day?”

He smiled and chuckled. “You are a beautiful butterfly now. It’s the change that happens in here that matters.” He pointed to my heart.

“Sweet Thing” aspetta di essere letto da tempo immemore, avendolo richiesto su Netgalley credo addirittura nel 2012, non ricordo esattamente e ho dovuto aspettare la traduzione in italiano della Newton per ricordarmi di questa romance di Renée Carlino e ricordarmi di leggerlo. E… credo che se lo avessi letto quando l’ho richiesto lo avrei apprezzato molto di più. La storia, molto intrigante, finisce per essere più complicata di quello che è per via della protagonista, che avrei preso a badilate per tutto il tempo, visti i suoi inutili patemi d’animo…

Mia Kelly pensa di aver avuto tutto dalla vita. Si è laureata in uno dei college più prestigiosi d’America, sa suonare il pianoforte come una concertista classica, è l’adorata figlia di una madre affettuosa e di un padre anticonformista. Eppure ancora non sa cosa fare di preciso dopo la laurea, indecisa tra mettere a frutto il suo titolo di studio in economia o dedicarsi alla musica, la sua vera passione. Ma quando suo padre muore improvvisamente, Mia prende in mano le redini della propria vita: si trasferisce a New York e rileva l’attività della sua famiglia, un locale che è un’istituzione del quartiere, dove si ritrovano musicisti e artisti vari e dove conosce Will, un bellissimo chitarrista che sconvolge la sua routine. Il ragazzo, infatti, fa di tutto per starle vicino fino a diventare prima suo amico e poi il suo coinquilino. Nonostante le attenzioni di Will, Mia tiene a freno i suoi sentimenti, fino a quando…

Penso di aver letto troppi libri del genere per riuscire ad apprezzarli davvero. Credo di aver superato l’età per cui è accettabile farsi seghe mentali su tutto. Credo di non aver mai giudicato nessuno per un sogno, una attività, un lavoro, uno stile di vita. Penso anche che leggere del labrador di Mia mi ha troppo sconvolto per mantenere la lucidità. Leggere di un fatto che è appena successo nella mia vita privata in un libro mi ha letteralmente dissanguata. Non riesco a tenere la lucidità e in un certo senso mi ha privato poi di un certo piacere nel leggere delle conseguenze del fatto, considerando che in quel frangente Mia si sarebbe meritata altre mille badilate solo per come si comporta. E il lutto non basta come giustificazione. La paura di soffrire troppo campata in aria per essere considerata una vera giustificazione e mi irrita pensare che Mia abbia sprecato mesi a capire che l’amore è un atto di fede, che ogni storia è un azzardo, un segno del destino, un miracoloso eccesso di gioia e di speranza, una meravigliosa speranza, che rischia di spezzarsi ad ogni passo. E non ci sto alle sue elucubrazioni mentali, non ci sto agli arrovellamenti intorno al fatto che Will è un musicista squattrinato, non ci sto al buttarsi via in una relazione mediocre con un banchiere. Semplicemente non ci sto al vedere una storia che poteva finire in centocinquanta pagine consumarsi in più di trecento, perché la protagonista è troppo scema per capire cosa si trova davanti. Mia ha tutto, più di quello che si merita. E si forse la perdita del padre l’ha sconvolta più di quello che pensava ma alla fin fine non le manca nulla, se non la voglia di mettersi in gioco. Mia barcolla, e anche se capisco questa incessante ricerca sul cosa fare dopo la laurea, perché ci sto passando anche io in quella fase in cui trovare lavoro sembra impossibile, che nonostante tutti gli sforzi sembra quasi di aver sprecato tempo e risorse, pure non riesco a sopportare che Mia non vede che la risposta è sempre stata lì, sotto i suoi occhi. E Mia si crogiola in questa sorta di autocommiserazione che non le fa per niente bene, per fortuna ha un gruppo di amici molto intelligenti che cerca di darle una scrollata, perché diciamocelo Will è un perfetto book boyfriend. È raro trovare il classico ragazzo della porta accanto, pieno di sogni e gentilezze, in un panorama romantico costellato dalla prepotenza, stalkeraggio e ricchezza, osannato ultimamente. Toglietevi dalla testa i nuovi aspiranti Mr. Grey e immergetevi nella carineria offerta da Will, un ragazzo che rinuncia a vendersi per il successo e che farebbe di tutto per vedere felice la sua donna.  Mi sono affezionata subito a lui, e credo che salvi l’intero libro, perché Mia mi ha lasciato molto interdetta.

L’ambientazione è quella della mia adorata New York, spero di andarci, prima o poi, perché è assolutamente magica, il clamore delle strade affollate, di quelle location che diventano miti. Come il Kell’s il locale che Mia si ritrova in eredità dal padre e che deve gestire, ritrovo degli alternativi, di uno slam contest, di poesia, pace e caffè, senza quegli orribili bicchieri di carta da asporto. Quella magia che aveva fin dalle origini e che ancora conserva con il suo fascino vintage. I bar che tutti frequentano poi aggiungono quel tocco glamour, che si avvicenda al fascino di un Will con la chitarra in mano.

Il particolare da non dimenticare? Un french tost…

Una storia che è illuminante e dolce, con una protagonista irritante per i suoi dubbi cronici, ma in cui ci si può riconoscere, ma che di certo ferisce Will inutilmente. Una storia che ha del provvidenziale, ma che in fondo è universale.

Buona lettura guys!

Ringrazio Netgalley per avermi regalato l’opportunità di leggere questa storia (ehm tantissimo tempo fa) in cambio della mia onesta opinione.

La Serie “Sweet Thing”:

 

- Sweet Thing in italiano per Newton Compton con il titolo “Non aver paura di innamorarti

- Sweet Little Thing

 

 




 

Visto che ci sono vi presento anche la novella sequel, “Sweet Little Thing” che ho letto subito dopo, quando ho saputo che era narrata dal punto di vista di Will.

La vita è pura gioia per Mia e Will. Hanno un cucciolo, un loft a Brooklyn e un nuovo studio musicale di cui occuparsi. Sembra che le cose non possano andare meglio per questa talentuosa coppia quando la vita decide di lanciare loro una dolce palla curva. Imparano velocemente che le cose non vanno sempre secondo i piani. Qualche volta il lieto fine è solo un gigantesco atto di fede. Con l’aiuto della musica, dei loro buoni amici, e un’eccentrica signora, superano alcuni incidenti di percorso  per trovare la  cosa più dolce di tutte.

 

 

Il lieto fine è assolutamente assicurato, con i pensieri di Will a farci compagnia, troppo simili a quelli di Mia per essere davvero credibili. Resta sempre il dolciotto ragazzo che abbiamo conosciuto in “Sweet Thing” ma a volte è davvero infantile e altre totalmente neurotico. D’altronde vivere con Mia non deve essere poi così facile.

Una storia caruccia, che conclude senz’altro la magia del primo volume… e come direbbe mio padre finisce tutto a tarallucci e vino, con tante scene super hot, incrementate dalla testolina perversa di uno dei musicisti più talentuosi dello stato.

Il particolare da non dimenticare? Una T-Shirt…


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