RECENSIONE "SWITCHED - IL SEGRETO DEL REGNO PERDUTO" DI AMANDA HOCKING
Trama Wendy Everly ha diciassette anni, capelli sempre arruffati e un carattere insolitamente difficile. Vive con il fratello e la zia in una piccola, noiosa cittadina di provincia. La madre è ricoverata in una clinica psichiatrica, da quando ha tentato di uccidere la figlia il giorno del suo sesto compleanno. E stato allora che Wendy le ha sentito pronunciare per la prima volta un'accusa terribile: di avere in qualche modo preso, alla nascita, il posto del suo vero figlio. Adesso le giornate di Wendy trascorrono pigre, tra un liceo dove non s'impara nulla di davvero eccitante e una vita sociale e familiare prevedibile e monotona, quando va bene. Condizionare le azioni altrui con la forza del pensiero potrebbe essere un modo per scacciare la noia, ed è proprio quel che le capita e che non sa spiegare. Uno strano potere che viene da lontano ma di cui lei non può ricordare l'origine. A offrirle una conturbante risposta sarà Finn, un affascinante ragazzo da poco in città che si manifesta una notte alla finestra della sua stanza. È infatti lui che le rivelerà la sua vera identità di change-ling e le dischiuderà le porte di un mondo attraente e sconosciuto, duro e sconvolgente, dove la magia è di casa. Un mondo percorso da insidie cui Wendy scopre dolorosamente di appartenere, e dove le è riservato un destino più grande di quanto lei possa immaginare.
Il mio voto
La mia recensione “Switched – Il segreto del regno perduto” è il primo volume della trilogia Trylle scritta dalla famosissima Amanda Hocking, autrice americana che ha iniziato la carriera letteraria con il metodo (peraltro riuscitissimo) dell’autopubblicazione. Ho letto questo romanzo aspettandomi una cocente delusione, ma devo dire che, inaspettatamente, la storia creata dalla Hocking mi è piaciuta abbastanza e l’ho divorata!!! È stata una lettura leggera, spensierata e che mi ha permesso di staccare il cervello per qualche ora e rilassarmi. La protagonista di “Switched” è Wendy, una ragazza che frequenta il liceo e vive con il fratello maggiore Matt e la loro zia Maggie e che cambia continuamente residenza. Wendy, infatti, è bella e attraente, ma ha un carattere particolare -si arrabbia facilmente, è capricciosa, odia indossare le scarpe e mangia solamente cibi vegetariani- e questa sua strana irascibilità le rende quasi impossibile fare amicizia con qualcuno o ambientarsi facilmente in un luogo. In più, la ragazza non si è mai sentita a proprio agio nella società che la circonda, sente quasi di non appartenere a quel mondo, e se ne convince sempre di più anche a causa del possesso di un potere mentale che le permette di persuadere le persone a fare quello che desidera contro la loro volontà e che con gli anni si sta sviluppando a vista d’occhio. La sua famiglia ha un duro passato alle spalle: suo padre è morto quando era molto piccola e sua madre è ricoverata in una clinica di igiene mentale perché tutti pensano che sia pazza; molti anni prima, infatti, la donna, convinta che Wendy non fosse sua figlia, aveva cercato di ucciderla e aveva causato alla bambina una profonda ferita da taglio. Ora, Wendy, Matt e Maggie stanno ricominciando una nuova vita in una nuova città in seguito all’ennesimo trasferimento, e, per la prima volta, le cose sembrano andare abbastanza bene. Wendy non è stata ancora cacciata dalla sua nuova scuola e ce la sta mettendo tutta per non mandare tutto all’aria e non deludere le persone a cui vuole più bene. Tuttavia, tutti i suoi sforzi si rendono ben presto inutili a causa dell’arrivo in città di un nuovo ragazzo misterioso: Finn. Wendy tenta con tutte le sue forze di non badare a lui, ma il suo proposito si rivela del tutto impossibile. Finn, infatti, è un tipo strano, scontroso e arrogante, e passa tutto il suo tempo fissando la ragazza che, in questo modo, si sente a disagio e si insospettisce. Dopo alcuni avvenimenti decisivi e qualche battibecco, i due arrivano ad un confronto diretto e Finn rivela a Wendy molti segreti e dettagli sconcertanti riguardo la natura di entrambi. Wendy, infatti, è una changeling, cioè una bambina scambiata subito dopo la nascita con un altro bimbo, e appartiene alla razza dei Trylle, creature belle ed intelligenti, spesso in possesso di particolari poteri, che vivono ai margini della società, al sicuro dai pericoli del mondo, e che possono provvedere al loro sostentamento proprio grazie ai changeling. Ma la razza Trylle è ormai una civiltà rara e la sua sopravvivenza è messa in pericolo da molti fattori. Wendy si troverà così al centro di un mondo nuovo e diverso e dovrà accettare la sua natura e ciò che lei rappresenta per il suo popolo. “Switched” è un romanzo piacevole sotto molti punti di vista e mi ha coinvolta nonostante i suoi difettucci. Prima di tutto, è scritto bene; la Hocking ha uno stile definito, diretto e giovane e la sua prosa è sviluppata attraverso pennellate compatte e decise. La storia narrata è fresca e possiede diversi spunti interessanti. Infine, viene esplorato un aspetto fantasy - quello della razza Trylle- che non gode di tanta visibilità e che dona un tocco di diversità a questo young adult urban fantasy e paranormal romance. Ciononostante, “Switched” è un romanzo che cela anche svariati difetti, che non possono essere sorvolati se il lettore che si avvicina a questa lettura è esigente come la sottoscritta. Ci sono molti aspetti che non mi hanno convinto e che mi hanno lasciata perplessa. La Hocking è un’autrice talentuosa, ma ho trovato superficiale il modo in cui ha descritto i personaggi e le situazioni narrate; in più, ho avuto come l’impressione che alcuni tratti dei protagonisti fossero privi di fondamento, direi “forzati”, come se l’autrice avesse deciso di adattare delle tipologie di comportamento ai suoi soggetti per renderli adeguati al filone letterario influenzato dalla saga di “Twilight” di Stephenie Meyer. Finn, ad esempio, all’inizio si comporta in modo brusco nei confronti di Wendy, come se la odiasse e nello stesso tempo ne fosse attratto, ma sinceramente questa sua condotta l’ho trovata priva di senso in relazione alle vicende trattate. I personaggi, sia quelli principali che quelli secondari, sono lievemente stereotipati: ci sono i buoni e ci sono i cattivi, non esistono vie di mezzo e la loro caratterizzazione è priva di sfumature, così che risultano spesso scontati e poco veritieri. Non sopporto la maggior parte di essi e credo che non ci sia una donna – partorita dalla penna di uno scrittore- più insopportabile, gelida e antipatica della madre di Wendy! Ho apprezzato, invece, il personaggio di Tove, un tipo solitario e incurante di ciò che lo circonda, che ha destato immediatamente il mio interesse. L’intreccio è lineare, privo di scosse fatidiche e in alcune parti davvero poco credibile, ma rimane comunque gradevole, soprattutto perché è poco impegnativo, e se si cerca una lettura veloce questo è sicuramente un fattore da non sottovalutare. L’ambientazione nel mondo dei Trylle creata dall’autrice è quasi fiabesca e l’ho trovata molto affascinante; le descrizioni sono vivide, anche se ho riscontrato numerose incongruenze ed è evidente la scarsa autenticità del mondo che voleva mostrare. Un altro elemento che non sempre mi ha conquistata sono i dialoghi: alcuni incisivi e ben costruiti, altri maggiormente banali e inconsistenti. Wendy non è una protagonista che ho trovato subito di mio gradimento, ma con l’avanzare delle pagine mi sono affezionata alla sua figura, anche se non ho condiviso molti dei suoi pensieri e dei suoi comportamenti, soprattutto molti dei suoi piagnistei. Lo stesso vale per Finn: all’inizio ero indifferente al suo charme, ma poi ha guadagnato punti ed è riuscito ad accaparrarsi la mia simpatia. Nonostante alcuni tratti prevedibili della storia d’amore tra i due e molti atteggiamenti fin troppo infantili, ho apprezzato il romanticismo della Hocking e mi sono ritrovata a tifare per questa giovanissima coppia; in un capitolo, in particolare, sono stata davvero vittima di quel magico batticuore che piace tanto a me e che mi ha fatto emozionare! In definitiva, “Switched – Il segreto del regno perduto” è un romanzo piacevole e – azzarderei- ingenuo, che consiglio soprattutto a lettrici molto giovani, e che reputo perfetto se si ha voglia di una lettura leggera e adolescenziale che permetta di evadere dal mondo con un sorriso! Monia Iori