Sword Art Online, impressioni sul mondo virtuale estivo

Creato il 28 luglio 2012 da Shoras @kinjoanime

Anni fa sembrava che la realtà virtuale fosse ormai alle porte e che a breve il cyberspazio non fosse solo materiale da film come Matrix o simili. La situazione adesso è un po’ cambiata e questo futuro non sembra così vicino ne così eccitante come lo era prima, ma Sword Art Online (ソールドアート・オンライン) ha voluto tentarci lo stesso, immergendoci di nuovo in una realtà virtuale.

Però, più che accontentare i fanatici delle realtà virtuali, sembra strizzare l’occhio a chi ama i MMORPG (multiplayer massive online role play game, giochi di ruolo multiplayer di massa online), tanto per intenderci giochi come World of Warcraft Online e Guild Wars, genere molto di moda tra i giovani d’oggi.

Ma non perdiamoci in chiacchere e catapultiamoci nel 2022, dove viene pubblicato per la prima volta nella storia un gioco di ruolo online virtuale, in cui i giocatori, indossando un particolare elmetto si ritroveranno catapultati in un mondo virtuale, a combattere a colpi di spadate i mostri di cui è infestato il mondo.

Kirigaya Kazuto, che nel gioco si fa chiamare Kirito, ha avuto la fortuna di essere uno tra i pochi ad aver partecipato alla beta, e adesso, insieme a milioni di giocatori, aspetta l’apertura ufficiale del gioco.

Adesso tutti potranno provare l’ebrezza di questo straordinario gioco e Kirito è pronto a lanciarsi freneticamente nel gioco, infischiandosene di fare gruppo con altri giocatori.

Viene però fermato da Klein, riconoscendo in Kirito un giocatore della beta, lo ferma supplicandolo di aiutarlo a conoscere tutti i segreti del gioco.

La giornata passa tranquilla, ma quando arriva il momento di staccare dal gioco e ritornare alla normale vita quotidiana, i nostri amici scoprono di non poter più uscire dal gioco, poiché, forse a causa di un bug, non è presente il pulsante di uscita.

Poco dopo tutti i giocatori vengono teletrasportati nello stesso luogo, lì il creatore del gioco spiega a tutti che la mancanza del pulsante per uscire dal gioco non è un bug ma è voluto, poiché tutti i giocatori saranno costretti a restare dentro il gioco.

Nemmeno togliendo l’elmetto dal mondo reale si può uscire, poiché una tale operazione creerà un danno cerebrale così grave da uccidere la persona. Già qualche familiare incredulo ha dovuto ricredersi a spese del malcapitato.

L’unico modo per uscire dal mondo virtuale è completare il gioco e in caso di morte del personaggio, ne conseguirà anche la morte del giocatore stesso nel mondo reale.

Il panico assale tutti, tranne il protagonista che pensa subito a come poter completare il gioco ed uscirne sano e salvo.

Al momento che scrivo quest’articolo ho visto tre episodi della serie e quindi le mie impressioni si baseranno come al solito solo su quanto visto finora.

Devo ammettere di essere stato rapito dai primi due episodi di questa serie, sarà perché l’accoppiata realtà virtuale e giochi di ruolo è per me un sogno proibito da tantissimo tempo.

Il terzo episodio ha un po’ spento il mio entusiasmo iniziale poiché quest’ultimo risulta subito sotto tono.

L’episodio che doveva mettere in evidenza gli aspetti psicologici di un gruppo di ragazzi che si trovano coinvolti in un survival game in cui la loro vita è davvero in pericolo, non riesce a centrare il segno, colpa forse di personaggi comprimari troppo sterili che, comparendo nell’episodio stesso, probabilmente andranno nel dimenticatoio già nella puntata successiva.

Kirito di per se non è un personaggio pessimo, dato che, nonostante al primo impatto può sembrare un ragazzetto, si dimostra invece un tipo che non si scoraggia e che non si tira indietro davanti al pericolo (niente Shinji Ikari di Evangelion insomma). Però in fin dei conti non esalta granché, forse anche per colpa del seiyuu (doppiatore) che lo interpreta.

Character design, scenografie, musiche ed effetti sono senza infamia e senza gloria, quindi l’unica cosa su cui si può puntare è su una trama coinvolgente.

Le potenzialità ce li può avere, ma il terzo episodio mi spiazza non poco.

Speriamo bene per il futuro.

Vedi anche:

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