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Syberia: metafisica, simboli, paesaggi sonori – Maria Elisabetta Bucci

Creato il 02 gennaio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

2 gennaio 2012 Lascia un commento

Syberia
L’uscita di "Syberia" nel lontano 2002 fu una specie di evento per gli amanti dei pc-adventure e per gli estimatori del buon fumetto per i quali il nome di Benoit Sokal non era certo sconosciuto.
Gia’ con l’antefatto, se cosi’ si puo’ dire, di "Amerzone" aveva scaldato gli animi e solleticato la fantasia ma con questo straordinario pezzo di software, Sokal creo’ un mondo vivo e pulsante, tridimensionale nella caratterizzazione dei personaggi, nelle ambientazioni sospese tra realta’ e leggenda, nella trama godibile come un racconto d’avventura scritto in tempo reale dal giocatore.
Cio’ che rimase e rimarra’ a lungo fu la straordinaria grafica che la matita dell’autore seppe usare per scatenare meraviglia di quei luoghi verosimili eppur fantastici e proprio per questo magici e stupefacenti.
Ad ogni modo il tema non e’ il gioco, acquistabile oggi online col suo seguito per pochi euro su GOG ma il suo degno libro scritto da Maria Elisabetta Bucci.
Difficile introdurre il testo, possibile in qualche modo citando testualmente l’autrice per spiegare che "nel corso di questa analisi abbiamo attraversato una moltitudine di universi ermeneutici; da quello ermetico-alchemico a quello psicoanalitico, da quello antropologico al mistico, al letterario e al musicale.. magari allo scopo di esaltare una visione gnostico-esoterica dell’esistenza.".
Complicato? Si lo e’ ma e’ altrettanto sorprendente e colto, a tratti criptico nei meandri dei simboli, non sempre condivisibile ma come una disseppellita mappa segreta, rivela passaggi e paesaggi mai veduti prima ponendoli in una luce abbagliante e caldissima.
Dai luoghi alle persone, ogni elemento diviene simbolo e metafora, correlazioni che s’intrecciano e cambiano a seconda del tipo di analisi applicata all’esperienza di un gioco.
Ecco quindi che l’avventura si affranca dal dominio dello spazio mutando da impresa in viaggio psicoanalitico, epica che affonda le radici nella storia dell’uomo attraverso i suoi dei e le sue credenze, legame tra l’Io e l’humus culturale che lo forma e lo afferma.
Accade percio’ che Kate Walker, reinventata Ulisse, Prometeo oppure Orfeo se si vuole, a partire dal suo nome diviene ipostasi simbolica, metaforica, letteraria, filosofica e nelle sfaccettature del cambiamento ruota l’analisi del viaggio e dei personaggi, delle situazioni e l’idea sottesa a una crescita interiore che si espande con la consapevolezza degli avvenimenti.
Talvolta l’analisi passa dall’epico al lirico, sublime nelle limpide suggestioni e penso ad esempio alla descrizione di Aralbad, incantevole associazione dell’atemporalita’ del luogo, immobile come le sue acque nel ciclo concluso ma cristallizzato un attimo prima della sua fine.
Se devo ricondurre il libro a qualcosa letto in precedenza, non mi viene in mente altro che "Il giuoco delle perle di vetro", il sommo romanzo di Thomas Mann che in queste pagine s’incarna e trova compimento concreto nello studio delle similitudini e delle associazioni perche’ se e’ vero che siamo abituati a certe analisi solo su altri tipi di opere, questo e’ un testo da prendere mortalmente sul serio perche’ un videogioco ha la stessa dignita’ di un film o di un libro, condividendo con essi le medesime radici culturali e dove semmai e’ chi descrive che puo’ non esserne all’altezza.
Tanti tanti e ancora tanti complimenti a Maria Elisabetta Bucci per il suo sorprendente e consigliato lavoro.

Syberia di Maria Elisabetta Bucci, Edizioni Simple
Syberia su GOG
Syberia II su GOG
Syberia su GOGWiki
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