Incredibile quello che è accaduto ieri nella città di Sydney dove un uomo di 50 anni ha tenuto in ostaggio alcune persone in un caffè della città.
L'incubo è cominciato intorno alle ore 9.45 ora locale, ovvero le ore 23.30 di domenica in Italia, quando un uomo di 50 anni, Man Haron Monis, di origine islamica ma residente in Australia come rifugiato politico da quasi 20 anni, già noto alle forze di sicurezza per aver scritto alcune lettere minacciose alle famiglie dei soldati uccisi in Afganistan, si è introdotto in un caffè di Sydney sequestrando ben 17 persone per ben 16 ore di lungo assedio.
La polizia è riuscita a fare irruzione nel caffè, permettendo ad alcuni ostaggi di scappare, ma purtroppo due persone sono rimaste uccise, insieme al sequestratore. Il bilancio, dunque, è stato pesante, 3 morti e quattro feriti, di cui 3 in condizioni critiche, in lotta tra la vita e la morte. Secondo quanto riportato dal Governo australiano l'uomo soffriva di problemi di instabilità mentale; a tal riguardo il premier australiano, Tony Abbott ha dichiarato: "aveva un pesante passato di violenza, era impregnato di estremismo e soffriva di instabilità mentale". Un particolare da non sottovalutare è quello riguardante la strana richiesta dell'uomo di ricevere nel corso dell'assedio una bandiera dello Stato islamico, chiedendo contemporaneamente di parlare con il premier Tony Abbott.