SYM Don Bosco 2015 highlights: Anne-Florence Perras

Creato il 10 ottobre 2015 da Tgs Eurogroup @tgseurogroup

Prosegue il racconto degli “highlights”, le tappe più significative, di SYM Don Bosco 2015, l’evento che lo scorso agosto ha chiuso il Bicentenario della nascita del Santo.
“NON FERMIAMOCI QUI!”, diceva don Fabio Attard nell’omelia della Santa Messa conclusiva dei Volontari, il 17 agosto a Valdocco. Proprio perchè il SYM non rimanga un grande evento senza continuità, rileggiamo assieme gli interventi dei testimoni, gli spunti formativi, i testi e i racconti di chi ha voluto condividere la propria esperienza all’evento.
Ecco dunque le testimonianze raccolte da Donboscoland. Oggi pubblichiamo il testo dell’intervento di Anne-Florence Perras, una dei due giovani che ha parlato durante la mattinata in cui si affrontava il tema LIKE DON BOSCO. Titolo del suo intervento: “Chi è Gesù nella mia vita”: parole piene di passione!

Mi chiamo Anne Florence, ho 22 anni e, come avrete già sentito, sono francese! Sono molto appassionata di teatro, di disegno, della natura e dello sport. Vengo da Lione, una città del sud-est della Francia. Il mese prossimo inizierò un Master in gestione applicata all’innovazione.

Testimoniare Gesù nella mia vita, vuol dire prima di tutto condividere con voi l’origine della mia fede. Sono cresciuta in una famiglia credente e praticante che mi ha educato quindi nei valori cristiani. Sono stata battezzata quando avevo 8 mesi e ho ricevuto il corpo di Cristo per la prima volta all’età di 10 anni. Questi primi sacramenti sono stati allora accompagnati dai miei genitori, è vero! Ma per me, sono stati un regalo che mi hanno offerto: la possibilità di incontrare Gesù.

Già cresciuta, ho scelto di imparare a conoscerlo di più, partecipando innanzitutto nella cappellania della mia scuola. È in questo tempo che ho cominciato proprio a formare le prime radici della mia fede!

Poi ho frequentato la scuola superiore a Lyon in un liceo gestito dai salesiani. È stato qui che ho scoperto il carisma salesiano! Sono stata subito toccata da questo spirito di gioia che si trova all’origine della pedagogia e della spiritualità di don Bosco. Credo veramente di aver conosciuto Gesù attraverso la figura di don Bosco.

È in questo contesto che ho fatto la scelta di prepararmi al sacramento della Cresima. Quel sacramento mi ha aiutato a confermare la grazia ricevuta nel Battesimo e nella vita eucaristica. «Nel Battesimo, Dio dice “Vieni”, nella Cresima, Lui  dice “Vai”». Ed è proprio così! Quel soffio che spinge a testimoniare la fede nel mondo dove viviamo, ha avuto un impatto nella mia vita di fede.

La mia sensibilità ai valori della pedagogia salesiana (fiducia, gioia, benevolenza)  e  il soffio dello Spirito Santo ricevuto nella Cresima… sono due realtà che hanno avuto un’eco in me e che mi hanno interpellato! È a partire da lì che ho incominciato davvero a vivere la mia fede!

Mi sono allora impegnata nella mia parrocchia, nel Movimento Giovanile Salesiano, e persino nel “Campobosco”. Credo di testimoniare la mia fede nel quotidiano attraverso la mia gioia di vivere e i miei rapporti con gli altri. Non è sempre facile attestare la propria fede, ma sono convinta che solo così si possa scoprire quanto Gesù ci ama e ci dona la forza per testimoniare!

Nonostante tutto, a volte dubito! Ma la mia partecipazione a diverse esperienze di ricarica spirituale, come i grandi incontri giovanili, mi aiuta a rafforzare la mia fede. Durante la GMG a Rio de Janeiro papa Francesco ha raccomandato ai giovani del mondo intero: “Metti la fede nella tua vita, essa le darà un sapore nuovo e diventerà una bussola che indica la direzione”. E oggi posso affermare che la mia fede mi aiuta a guidarmi nel quotidiano.

L’anno scorso ho vissuto un’esperienza di volontariato per un mese in Madagascar. Il popolo malgascio è molto fiero, nonostante la povertà in cui vive. Lottano per sopravvivere! Non si può che rimanere meravigliati per il loro sorriso e la loro gioia di vivere, testimonianza della loro fede!

Nella cosiddetta “isola rossa” le chiese sono piene di gente che crede, ci sono tanti giovani cristiani molto impegnati, le celebrazioni sono gioiose e dinamiche: quest’esperienza mi ha trasformata! Prima di andare, ero un po’ dubbiosa se andare, mi ponevo tante domande sul senso della fede. Attraverso l’esperienza vissuta in Madagascar ho potuto riscoprire e crescere nella mia fede. Mi sono allora resa conto di quanto importante è per me credere in Gesù! Ritornando in Francia, mi sono sentita più serena interiormente e raggiante. Oggi ancora mantengo viva nella memoria quella gioia che i giovani malgasci irradiavano e quel loro vivere “in modo diverso” situazioni talvolta alquanto difficili.

Credere in Gesù mi dà anche la forza nei momenti di prova. Seguirlo e avere fiducia in Lui vuol dire, infatti, lasciare nelle Sue mani le nostre difficoltà. In particolare nelle prove ho l’impressione che Gesù cammini accanto a me, come un amico o come un bastone al quale posso appoggiarmi.

La morte di mia mamma quando avevo 18 anni fu una tappa importante nella mia vita di fede. Quando la sua morte si stava avvicinando, mi rivoltai e la fede in Dio fu piena di domande. È vero che, con la fede o senza di essa, non siamo mai preparati a perdere una persona cara. Durante la malattia di mia mamma, la preghiera mi aiutò tanto: è lì che capiamo che non siamo soli. Avrei potuto supplicarLo che mia mamma potesse vivere ancora, ma ero anche persuasa che sarebbe stata felice e avrebbe potuto riposare in pace e, quando mia mamma morì, il credere e sperare in Dio mi diede la forza di vivere il lutto. Credo di aver capito da quel momento che potevo aver totale fiducia in Lui.

Avere fiducia, in realtà, non è così semplice davvero! Dubito talvolta della fiducia che metto in Lui, ma non di quella che Egli ci promette. Ho anche talvolta l’impressione di aver paura di rimettere tutto nelle Sue mani, ma è piacevole osservare le brevi “strizzatine d’occhio”, “l’occhiolino” che Gesù ci fa nel quotidiano attraverso incontri, scelte, parole e gesti… Tutto questo ci ricorda costantemente le parole di Gesù: “Non abbiate paura e abbiate fiducia in me.”

La mia fede rinasce anche nell’ascolto attento della Sua parola. Incarnandosi nel quotidiano, la mia fede diventa dialogo con Lui e dà senso alla mia vita.

Nel futuro, vorrei continuare a vivere nel quotidiano la mia fede in Gesù e, più particolarmente, il carisma salesiano, condividendoli con gli altri attraverso il mio modo di essere e le mie azioni. Vorrei continuare a servire, perché la fiducia in Gesù mi dà lo slancio!

È questo ciò che vi auguro: Egli vi accompagni nella vostra vita e il Suo Spirito vi illumini per discernere la Sua Presenza ogni giorno!

Anne-Florence Perras

(fonte: donboscoland)

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