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Colleziono vuoti da bambino. Voragini o pause, intermezzi tra una ragazza e un´altra senza mai LA, donna. Colleziono vuoti giá usati e persi e recuperati, etichettati e scanditi nei giorni di pioggia piú brutti della mia vita. Quando ne senti l´odore ma non vedi niente oltre. É meglio essere pronti, diventare pronti a tutto, anche ai vuoti. Per sopravvivere. Essere immuni, iniettarsi il vaccino. Non importa quanto di te devi sacrificare, quanto devi puntare al rialzo in un gioco perfido, ti devi fare le ossa e in fretta, levarti dal cestello e prendere le stampelle, e te le fai solo attraversando le persone e le cose lasciandoti cambiare. No, che questa vita non é vuota. Siamo implosioni di cose che aspettano l´uscita. E capita di essere trovati. Ci sono persone che passano una vita intera a costruire ponti fra di loro senza riuscirci e ci sono ponti che si costruiscono da sé per farci incontrare in un bellissimo sbaglio. Un attimo e ci ritroviamo dall´altra parte.
In quello che é possibile omettiamo sempre i nostri sogni, omettiamo le cose piú belle e semplici della vita perché sappiamo che é cinica. Ma in fondo dietro il fossato siamo tutti castelli di carte protetti da coccodrilli di plastica. Basta un ponte per crollare su qualcuno in attesa che qualcosa torni indietro, che qualcosa si sciolga, che l´implosione trovi l´uscita. Cado su di te. Volo su di te. Friabile. Ho chiuso le intermittenze, abolito le apnee. Ho gettato le pause, riso delle non coincidenze del tempo giusto, ho detto “avanti” alla porta cigolante che ci separava. Con gli occhi due torrenti e le paure grandi, che io non bastassi come sempre. Un pianerottolo sconfinato come una terra di nessuno, eri lí, eravamo lí con quella sensazione di non aver nulla da dire per aver troppo da dire.
Ci sono abbastanza occhi su di te e tu non li senti, fai il check in solo sui miei pronta a non pensare piú a quello che succede sulla terra. Ci si deve riprendere anche dalle cose belle. Si deve atterrare e sentire il contatto. Ed io aspetto di finire sulla tua vita, spigoli e curve, caselli e scivoli. Il futuro é come quei barattoli di conserva, l´etichetta ce la metti tu per ritrovarli tanti, sopra alle cose che sono tue e aspetti solo di fare ancora piú tue. Potrebbe essere di tutto ma l´etichetta ce la metti tu, IL quello é quello che sará anche dopo l´attesa. A cosa sfuggiremo, come ci tortureremo, che senso daremo alle cose, attraverso cosa ci guarderemo, dove ci fermeremo. Non le so queste cose, e mi basta, non saperlo.
Ma hai il sapore del pieno, sei ultracalorica d´amore, non riesco a perdermi, a scordarmi chi siamo. I miei vuoti sono sempre piú pieni. E penso. A quando le punte dei piedi si incastreranno e potró stringere il tuo odore. Quando tutte le nostre strade usate per trovarci saranno una, e del mondo non ce ne fregherá nulla. Al nostro ballo tra le coperte e ai sorrisi graffianti che nessuno ci ha insegnato, alla nostra voce che pronuncia il nostro nome a ripetizione, per ricordarci come sbatte su di noi senza far male. Ingurgitare parvenze d´amore fa le rughe al cuore, ma tu sei la mia giovinezza ritrovata. Dicono che se qualcuno ti pensa intensamente ti fischiano le orecchie. Ed io che sento rumore dappertutto allora forse so che mi ami. Mentre si aspetta si fanno sempre cose trascurabili, io invece in quel rumore ti aspetto, e ti amo.