T-shirt & Co, a Ragusa la serigrafia fa tendenza

«Sì, mi chiamo Maurizio Costanzo: prego, fatti due risate». Niente a che vedere col giornalista marito di Maria De Filippi, ché sua moglie si chiama Manuela Macca e ha fondato con lui i marchi di t-shirt Klahn e Double Emme. Vengono da Vittoria, in provincia di Ragusa, ed è proprio lì che è cominciato tutto, tra il ’94 e il ’95, quando Maurizio s’è messo a lavorare in una serigrafia: «Stampavamo articoli promozionali, tra i quali anche magliette che le aziende ci commissionavano per regalarle ai loro clienti. A quel punto, cominciai a pensare di stampare anche magliette con delle grafiche create da me, pezzi unici, roba che mettevo solo io o, al massimo, regalavo a qualche amico».

Da allora al 2009, «l’idea è rimasta nell’incubatrice», e nel giugno 2010 Maurizio e Manuela hanno aperto la loro prima serigrafia che vende anche le loro creazioni: non solo t-shirt ma anche cappellini, felpe e borse.

Maurizio, ci spieghi qualcosa sui due marchi? Klahn e Double Emme hanno sempre marciato insieme? Sono due facce della stessa medaglia o è nato prima l’uno e dopo l’altro?

«Sono nati insieme, ed esprimono due stili ben differenti, sia per quanto riguarda le tecniche grafiche, sia per quanto riguarda la stampa. Dalla collezione estiva 2011 ci saranno anche nuovi cambiamenti all’interno dello stesso marchio: le t-shirt Klahn per uomo e quelle per donna non avranno niente a che vedere le une con le altre, anche se il disegnatore è uno solo, cioè Valentino Fiammetta, un ragazzo giovanissimo, che frequenta l’Istituto d’Arte a Comiso (RG) ed è davvero in gamba.»

La vostra descrizione, su Facebook, mette in evidenza il fatto che i vostri prodotti siano Made in Sicily. Le origini di un brand sono il suo punto di forza?

«Mi piace far sapere alla gente che i siciliani sono pieni di voglia di fare e di lavorare, che siamo un popolo creativo, che non si accontenta di stare in un angolo ma vuole continuamente sperimentare nuove forme d’espressione. Sì, in questo senso le nostre origini sono molto importanti.»

Un po’ come per Siculamente, no?

«I ragazzi di Siculamente sono i più famosi anche perché sono stati i primi a sfruttare l’idea dei proverbi e delle frasi tipiche nostrane. Noi siamo molto lontani dal loro stile, comunque. Ci sono, da citare, anche i ragazzi della Madder di Modica: mi occupo io di stampare le loro magliette da circa tre anni, e devo ammettere che sono in gamba.»

Che obiettivi avete per il futuro? Puntate alla grande distribuzione?

«La grande distribuzione è solo un sogno, per il momento: le spese da affrontare sono tante, quindi stiamo coi piedi ben piantati per terra, altrimenti rischiamo di morire prima ancora di nascere. In un anno di attività abbiamo fatto tanto, e siamo soddisfatti di tutto quello che abbiamo creato. Sta al pubblico dire se gradisce, no?»