Se siete tra coloro che vanno in giro su tacchi vertiginosi quel che stiamo per dire vi interessa. Se siete invece tra coloro che portano sempre scarpe basse, questo post è anche per voi.
Come le scarpe influenzano l’andatura e la postura è un argomento molto controverso di questi tempi. Si pensi al dibattito sui benefici delle scarpe tonificanti di cui abbiamo parlato in questo blog. Oppure alla popolarità della corsa a piedi nudi basata sulla convinzione, mai dimostrata, che indossare moderne scarpe da corsa diminuisce la forza del piede e la sua propriocezione, cioè la sensazione di come il corpo è posizionato nello spazio, e contribuisce a provocare infortuni legati alla corsa.
Tre studiosi di biomeccanica dell’andatura della Griffith University nel Quennsland hanno voluto valutare che cosa accade al livello di muscoli e tendini alle donne abituate ai tacchi altissimi. Hanno dunque reclutato 9 giovani che avevano utilizzato scarpe con tacchi a spillo per almeno 40 ore alla settimana [santa pace!!! n.d.r.] per un minimo di due anni. E hanno creato un gruppo di controllo composto da 10 donne che le portavano raramente se non mai. Tutte erano giovani, 25 anni in media.
Le prime portarono il loro paio di scarpe alte preferito in laboratorio, dove entrambi i gruppi furono dotati di elettrodi per misurare l’attività muscolare delle gambe nonché i riflessi e la lunghezza delle fibre muscolari. Tutte percorsero la stessa distanza (8 metri) per 10 volte mentre veniva misurata la forza generata, il gruppo di controllo a piedi nudi, quello di studio 10 volte ugualmente senza scarpe e altre 10 con i tacchi alti.
I risultati sono stati pubblicati su The Journal of Applied Physiology. Come è ovvio, le donne abituate a usare i tacchi a spillo camminavano in modo differente dalle altre, anche quando lo facevano a piedi nudi. Avevano un passo più breve e più energico e stavano perpetuamente sulle punte dei piedi flessi, sia sui tacchi che senza scarpe. Come conseguenza, le fibre muscolari dei polpacci erano più accorciate e più tese rispetto al gruppo di controllo nel quale a essere stressati e allungati erano soprattutto i tendini, in particolare il tendine di Achille. Dunque, tirando e sforzando i muscoli dei polpacci, meno elastici dei tendini, che sono per giunta già accorciati, fa sì che le donne coi tacchi alti camminino in modo meno efficiente, sia coi tacchi che senza, abbiano bisogno di maggiori energie per percorrere la stessa distanza e quindi sperimentano un maggiore affaticamento muscolare. Il rischio ulteriore può essere un aumento della probabilità di infortuni.
Il rischio per le donne che usano abitualmente i tacchi a spillo è presente anche le volte in cui scelgono comode sneaker o delle scarpe basse. La postura dei loro piedi e delle loro gambe è stata condizionata dall’uso dei tacchi alti e ogni cambiamento crea un nuovo ambiente che può aumentare la probabilità di incidenti. Da notare che questo è stato osservato in donne giovani, suggerendo che non è necessario indossare scarpe alte per decenni prima che si stabiliscano nuovi adattamenti.
Qual è dunque il consiglio dei ricercatori? Cercare, se possibile, di scendere dai tacchi e limitarsi a utilizzarli solo una, due volta la settimana. E se questo non è possibile “cercate di liberarvi dei tacchi ogni volta che potete, per esempio quando siete sedute alla scrivania” [orrore e raccapriccio n.d.r.].
Conosco una signora che fin da giovane e tuttora a 87 anni porta delle scarpe con tacchi a spillo che al solo guardarli mi fanno male le falangi dei piedi. Lei si muove rapida, disinvolta e senza esitazioni: la volta che è caduta stava a casa in pantofole. Ho sempre pensato che avrebbe dovuto farsi delle pantofole con dei tacchi vertiginosi, ma forse non è mai riuscita a trovarle.