Dopo i due interventi a Piazza Pulita (quello del 2 e dell’8 Dicembre) L’isola dei cassintegrati torna a Latina, per fare il punto della situazione della Tacconi Sud, dove 29 donne da quasi un anno occupano la fabbrica.
Rosa Giancola (Tacconi Sud)
Siamo a quasi un anno di distanza da quando l’impresa ha comunicato, mediante un telegramma, la chiusura dello stabilimento che negli ultimi tempi produceva tende della protezione civile. Nonostante a dicembre scorso ci fosse ancora una commessa in corso, il datore di lavoro, Sarchi, decise di chiudere per delocalizzare l’azienda all’estero dove i costi di produzione sono più bassi, abbassando quindi anche la qualità. È iniziata quindi l’occupazione permanente della fabbrica.
Il 15 Dicembre, doveva esserci l’udienza che probabilmente avrebbe sancito il fallimento della fabbrica di Latina e la nomina del curatore fallimentare, quindi la fine del presidio e il possibile rilancio dello stabile.
È la terza udienza da settembre ad ora. Il 23 settembre e il 10 novembre, sono state entrambe rinviate, a causa delle insolvenze del datore di lavoro. Il 15 dicembre, per non essere da meno, è stata ugualmente rinviata. Per un difetto di notifica, cioè un ritardo di spedizione per la convocazione d’udienza. Forse il 9 febbraio ci sarà quella finale. Ma fino ad allora? Si continua il presidio.
A giugno un potenziale compratore (trovato dalle stesse operaie) aveva dimostrato interesse per il sito, ma a causa dei ritardi per l’approvazione del concordato fallimentare, ha rinunciato. La cassa integrazione sta per scadere, questa vertenza è quasi giunta al termine. La lotta della Tacconi Sud di Latina è diventata un simbolo di resistenza e soprattutto di grande dignità. Nonostante l’indifferenza iniziale, ora altre fabbriche del territorio hanno iniziato a lottare e ribellarsi ad sistema in cui i lavoratori non hanno alcuna garanzia. Le cui parole più usate, spesso abusate, sono “precariato” e “cassa integrazione”. All’inizio del’occupazione , c’erano speranze per il futuro, ora l’unica speranza è riuscire a fallire per poter andare avanti.
di Alessia Colanero
(4 gennaio 2011)
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