A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire - Guglielmo di Occam
La formula, utilizzata spesso in ambito investigativo, recita:(LAT) Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora. (IT) È inutile fare con più ciò che si può fare con meno. oppure:(LAT) Pluralitas non est ponenda sine necessitate. (IT) Non considerare la pluralità se non è necessario. In altri termini, non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice.Eppure...
Capolinea di molte linee Atac. Torrida domenica di luglio. Quanti sono i minuti che ti separano dalla follia omicida mentre attendi il tuo autobus? Relativamente parecchi se hai con te il necessario per passare il tempo: un libro da leggere, dell'acqua e un albero in modo da poter sopportare i 35 gradi che le ombre di Roma riescono faticosamente a mantenere costanti.
Eco di voci e radi clangori interrompono l'assolata quiete domenicale: i tagli alle corse, quelli sì, sono evidenti. C'è ben poco altro da tagliare, caro Guglielmo, a parte il tempo d'attesa!
E cominci a maturare un odio viscerale nei confronti della Kasta; alzi gli occhi al cielo e cominci a maledirli tutti, quelli che decidono sulla tua pelle: tanto, loro si spostano coll'auto blu... Ecco dove applicare l'arte di Jack the Ripper!
E mentre sconsolato riallinei lo sguardo ad alzo zero, pronto per rigettarti tra le pagine del libro, ecco la scena in grado di catturare la tua attenzione.
Non parla ma emana qualcosa di positivo. Al suo fianco un ragazzo molto giovane, biondo e dai lineamenti bellissimi e raffinati.
Si fanno foto, sorridono, ma la loro gioia non produce alcun suono: sono solo belli da vedere e attutiscono i rumori che fino a quel momento erano emersi di tanto in tanto dall'opprimente afa capitolina, in quel piazzale dimenticato dalla Kasta!
Riprendo il mio libro per non sentirmi indiscreto. Leggo ma ogni tanto lo sguardo torna naturalmente a loro.
Mi domando chi siano, cosa stiano facendo lì, (senza realizzare che anche io ai loro occhi potrei risultare un soggetto altrettantointeressante); se siamo amanti o 'solo' amici, se mi lasceranno in pace o se a breve inizieranno a importunarmi.
Mi lascio di nuovo rapire dalle pagine del libro: il contesto scompare magicamente. Ma il rasoio è poco affilato: il filo con la realtà circostante non è reciso e, dopo l'ennesimo selfie fatto con me sullo sfondo, percepisco che si salutano. Li guardo.
Sono 'solo' amici che si salutano. Nessun fastidio. Nessun amore nascosto. Sono 'solo' amici: anime sole che si sono trovate.
Se fossi stato un po' più padrone del rasoio, mi sarei potuto godere la poesia del momento senza essere appesantito da arzigogolati retropensieri.
A parità di fattori la spiegazione più semplice è sempre da preferire.Non moltiplicare gli elementi più del necessario. Non considerare la pluralità se non è necessario.
Facile ingannarsi con complicate quanto estenuanti elucubrazioni quando abitui il tuo cervello a ragionare così.
All'interno del pensiero o dell'interpretazione di ciò che ti circonda vanno invece ricercate la semplicità e la sinteticità. É questa la poesia dell'arte.Godersi il momento che ci è dato in sorte di vivere. Nella sua pienezza. Senza divagazioni speculative. Dobbiamo solo rendere arte la nostra esistenza.
Sì, ma... Il mio autobus?