Notizia | 01/09/2014 ( ore 16:45 ) : Uno dei più apprezzati giovani registi italiani, Guido Lombardi ha già in bacheca diversi riconoscimenti per il suo lungometraggio Là-Bas, come il premio Leone del Futuro “Luigi De Laurentiis” per la miglior opera prima. La stessa pellicola è stata premiata come “Miglior Film” tra quelli presentati nella Settimana della Critica e al 16° Busan International Film Festival, in Corea del Sud, la più importante manifestazione cinematografica del continente asiatico.
Il 2 ottobre arriverà sugli schermi il suo secondo film, Take Five, presentato in concorso al Festival di Roma. Il titolo, Take Five, è ispirato a quello del mitico brano jazz registrato del Dave Brubeck Quartet (1959). Radicato nella realtà della sua terra, il regista si confronta con il mondo della criminalità, fondendo come nessuno in Italia il cinema di genere amato da Tarantino con la comicità de I soliti ignoti, e raccontando con energia e sincerità un mondo criminale che è al centro di prodotti come Gomorra. Insomma, un esempio di caper movie nostrano, che non ha nulla da invidiare ai modelli d’oltreoceano.
Scritto dal regista, da un soggetto di cui è autore con Gaetano Di Vaio, il film è stato interamente ambientato a Napoli, comprese diverse scene sono state girate nelle fogne, considerando che la “banda del buco” le utilizza per arrivare al caveau di una banca. Insomma, quasi una dichiarazione d’intenti, come a dire che a Napoli c’è ancora tanta bellezza da riscoprire. Prendendo esempio dai cinque protagonisti, bisogna solo scavare per riportare alla luce questi tesori dimenticati della città.
“È incredibile quello che c’è sotto Napoli”, dice il regista Guido Lombardi, aggiungendo che “Take Five fa consapevolmente ricorso agli archetipi del film di genere, ma prova a raccontare, a suo modo, il nostro tempo. Un tempo, una società, dove i soldi, il successo, la fama rappresentano l’unica forma di riscatto da un anonimato percepito sempre di più come insopportabile”.
E cinque “irregolari” sono i protagonisti del film, attori di strada e che la strada la conoscono bene, tanto da far diventare il confine tra finzione e realtà incredibilmente sottile. Al fianco della ‘banda’ di protagonisti (Gaetano Di Vaio, Peppe Lanzetta, Salvatore Striano, Carmine Paternoster e Salvatore Ruocco), figura un cast di grande impatto (in cui spiccano Esther Elisha, Gianfranco Gallo, Antonio Pennarella, Antonio Buonomo, Alan De Luca e Vittoria Schisano), per un film prodotto in maniera indipendente e coraggiosa da Dario Formisano, Gaetano Di Vaio e Gianluca Curti per Eskimo, Figli del Bronx e Minerva Pictures, con Rai Cinema e con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.