Durante una spedizione in solitaria nel deserto del Sahara il solito tal dei tali, un esploratore improvvisato si perde. Cammina e cammina sotto il sole cocente, cercando di razionare la pochissima acqua che ha con sé. Dopo giorni e giorni, ormai allo stremo delle forze e senza più un goccio d’acqua nella borraccia, vede finalmente un cartello.
Vi si avvicina e lo guarda stropicciandosi gli occhi: "ACQUA" con sotto il simbolo di una freccia.
Decide quindi di seguire la direzione indicata dalla freccia che lo porta ancora per ore in mezzo deserto, sfinito arriva finalmente ad un altro cartello con la solita scritta "ACQUA" e la solita freccia.
Il poveretto, ormai è veramente al limite della disidratazione e riesce a malapena a camminare. La pelle è completamente ustionata e si sta spellando come un serpente durante la muta, le labbra sono spaccate e sanguinanti per quanto sono secche. La sua bocca è priva di salivazione e la lingua è diventata ruvida come il velluto.
Ma l’istinto di sopravvivenza e la speranza destatagli da quel cartello lo spingono inesorabilmente a continuare al di là delle sue possibilità fisiche.
Dopo altre ore di cammino nella direzione della freccia scorge finalmente un altro cartello. Stenta a leggerlo fra i tremori dell'aria rovente che sale dalla sabbia, ma alla fine si avvicina e legge di nuovo: "ACQUA" insieme ad una ennesima freccia.
Ormai la morte è vicina, capisce che continuare è l’unica speranza e così raccoglie le ultime forze e continua a carponi, nel desiderio di scorgere finalmente un’oasi in cui dissetarsi. Ma arrivato con l’ultimo respiro sotto l'ultimo dei fatidici cartelli legge: “FUOCHERELLO”…