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Per riprodurre
piante ornamentali e rampicanti, come ad esempio il gelsomino, il metodo migliore è quello per talea. Sotto un punto di vista tecnico, la talea è una parte di una pianta che può essere tagliata e prelevata dalla vegetazione o dalle radici per essere messa in un nuovo terriccio per creare una nuova pianta. Se la porzione di pianta si preleva dalla vegetazione si parla di talea fogliare, erbacea o legnosa, se invece si preleva dalle radici si parla di talea radicale. Questo tipo di riproduzione è un’alternativa a quella per seme ma non sempre impiega di meno e non con tutte le piante si ottengono dei buoni risultati se non si segue attentamente il processo e non si usano i materiali giusti. Molto, comunque, dipende anche dalle caratteristiche della pianta. Il gelsomino è una pianta rampicante che di solito si espande autonomamente, anche per questo una sua porzione attecchisce facilmente in un nuovo terreno. Per praticare una talea si possono usare due metodi: prelevare un ramo oppure prelevare una radice.
Prima di iniziare un’operazione di talea bisogna sapere che si tratta di un lavoro che richiede pazienza: alcune piante, infatti, radicano velocemente, in poche settimane; altre, invece, hanno bisogno di più tempo, fino a un anno. Lo sviluppo della pianta dipenderà poi dalle caratteristiche della specie; nel caso del gelsomino, la radicazione avviene molto presto e già dalla primavera successiva si dovrebbero poter ammirare i fiori bianchi tipici di questa pianta rampicante. La prima fase per far radicare la talea è la preparazione del vaso: il nuovo terriccio va preparato con terra nuova mischiata con sabbia di fiume; il vaso può essere sia di plastica che di terracotta e deve avere il foro di drenaggio sul fondo con un po’ di argilla. In alternativa al vaso, la talea si può piantare direttamente nella terra, purché il terreno sia preparato come indicato sopra. La seconda fase è il taglio della porzione di pianta da asportare, che va fatto con cesoie disinfettate per evitare di trasferire alla nuova pianta virus e parassiti. Bisogna prelevare circa 10 centimetri dalla punta del ramo, spuntandola nella parte inferiore e poi piantandola nel nuovo terriccio.
È importante operare una talea nel periodo giusto: nel caso del gelsomino, bisogna farla verso fine giugno, utilizzando dunque la vegetazione dell’anno in corso. Una volta tagliata la talea, bisogna invasarla e mantenerla sempre umida, non ha bisogno di altre cure. Bisogna dunque semplicemente annaffiarla come una qualsiasi altra pianta di gelsomino. In realtà, sarebbe sempre meglio farla radicare in un vaso, anche se poi si vuole piantarla nel terreno: dopo qualche mese, in primavera, è possibile svasarla e trapiantarla nella terra senza alcun problema. Bisogna inoltre fare sempre attenzione che non sia attaccata da parassiti: in questo caso bisogna intervenire con un prodotto specifico, ma senza esagerare, perché si tratta comunque di una pianta nuova ed, essendo giovane, potrebbe risentire di una sovrabbondanza di prodotti chimici.
Il gelsomino è una specie che fa parte della famiglia delle Oleaceae e può essere o di carattere arbustivo o di carattere rampicante; nella maggior parte dei casi viene usata come rampicante e dunque anche come pianta ornamentale. Ne esistono più di duecento varietà: alcune sono cespugliose e raggiungono fino a un metro di altezza; altre sono rampicanti e possono raggiungere fino ai dieci-quindici metri di altezza. In tutte le varietà i fiori hanno una forma a stella con un lungo tubulo alla base. Il colore più frequente è il bianco, ma esistono anche varietà con fiori rosa, gialli o rossi. La maggior parte delle varietà di gelsomino è stata importata dall’Asia Centrale; alcune, invece, provengono dall’Africa e dall’Australia. L’unico proveniente dall’Europa è il gelsomino fruticans. La coltivazione dei gelsomini è molto semplice perché sono piante molto resistenti e prediligono un terreno ben drenato; anche per questo motivo è molto semplice trasferirle operando una talea. Per svilupparsi al meglio, questa pianta ha bisogno di stare sempre in pieno sole.