Tales from Helleborya di J. Thorn [Il riflesso sfuggente dell'Ego #2]

Creato il 26 agosto 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Tales from Helleborya

di J. Thorn

J. Thorn

J.Thorn è un avventuriero.Dopo la laurea in “Scienze della Comunicazione Scritta ed Ipertestuale” all’Università di Lettere e Filosofia di Parma, lavora come Game Designer Freelance di videogiochi per PC, web e AppGames. Sceneggiatore di comics e short animati. Scrittore di racconti brevi e romanzi. Project Manager per progetti multimediali web/tv.Tiene occasionalmente conferenze presso diverse università e ha collaborato con aziende importanti come Disney, Bonelli e Kinder/Ferrero.Attualmente continua il lavoro di game designer e sceneggiatore, dedicando sempre più tempo alla scrittura e alla narrazione del suo pianeta d’origine: Helleborya.Nel tempo libero coltiva le sue passioni per la Fantascienza, il Fantasy, la musica, il giardinaggio, la cucina, il cinema… e molto altro.Per conoscerlo meglio vi consigliamo una passeggiata per le strade di Helleborya. Sito ufficiale: http://www.helleborya.com/home  Tales from Helleborya; 1. Tales from Helleborya 2. Il riflesso sfuggente dell’Ego

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Titolo
: Tales from Helleborya
Autore: J. Thorn
Serie: Libro 1 Corruzione oscura
Edito da: CreateSpace Independent Publishing Platform 
Prezzo: 10,31 €  (2,99 ebook Kindle)
Genere: Narrativa
Pagine: 348 p.
Voto
   

Trama: Helleborya sta cambiando. Lo puoi sentire nelle voci tremolanti delle persone che bisbigliano di incubi ormai persi nel tempo. Lo vedi nell’incedere preoccupato dei messaggeri che portano notizie dell’ennesimo gruppo di grandi eroi sparito nel nulla. Lo percepisci negli sguardi assenti di coloro affini alla magia, sempre con l’orecchio vigile, come a cercare di cogliere un sussurro lontano.
Sagome sfuggenti nel cielo notturno. Individui dalle insolite armature. Il momento è giunto. Diversi giovani destini s’incroceranno nel villaggio di Danthya. Il viaggiatore dagli strani marchingegni, la ragazza coperta dall’armatura di radici, la veggente senza poteri, il cavaliere tormentato dalla passione… Il primo atto di una delle pagine più buie di Helleborya sta per essere scritta.

Recensione
di Debora

Qualcosa sembrava sulla bocca di ogni creatura. Una parola che tutti avevano il terrore di pronunciare. Imperniava tutto.Dai roventi fiumi degli Inferi alle distese di cadaveri delle Lande Morte. Una parola silenziosa che gratta nell’anima, come una nenia che non ti esce dalla testa… 

Ecco un libro che ho piacevolmente divorato!
Il lettore viene immerso nei fatti poco per volta; assistiamo infatti nei primi capitoli a brevi dialoghi tra dei personaggi che non sappiamo ancora se ci accompagneranno per tutto il romanzo.
L’atmosfera invece è immediata e subito siamo catapultati in un mondo misterioso che sa di altri tempi e altri luoghi, che possiamo definire magici e in alcuni casi quasi tetri. Subito si coglie come nel libro venga raccontato il classico viaggio che ha come fine la soluzione ai mali che colpiscono Helleborya e i suoi abitanti, i quali subiscono la Corruzione Oscura prima fisicamente e poi psicologicamente, divenendo maligni. Nonostante questo clichè della lotta tra bene e male mi sono immersa fin da subito nel libro ed ho amato ogni personaggio di questa saga. Nel loro insieme i protagonisti sono tutti molto particolari e ben caratterizzati sia fisicamente che psicologicamente.

Ho amato le atmosfere naturali dei boschi ma ho trovato anche piacevole “l’intromissione” nel libro, in alcuni brevi tratti, di un mondo tecnologico, più vicino al lettore forse, di cui fino alla fine sapremo pochissimo, ma che ci metterà in testa moltissimi dubbi. Come a voler simboleggiare un dualismo fra mondo naturale e mondo artificiale, si coglie come la magia sia vista in due modi completamente diversi, nel mondo di Helleborya e nel nostro mondo. Il lettore si trova un po’ confuso inizialmente da questo mondo artificiale che l’autore ci presenta in pochi capitoli, e personalmente speravo di ritrovare al più presto le creature bizzarre e fantastiche di Helleborya, incontrate precedentemente. Difatti non sono rimasta delusa perché si trattava solo di brevi apparizioni che troveranno il loro perché e che forse si risolveranno completamente nel prossimo libro della saga.

Il mondo variegato di Helleborya, con tutti gli esseri che lo popolano, animali e vegetali assieme, sono  i protagonisti del libro. Niente e nessuno va avanti da solo in questo libro, ed è quello che più ho apprezzato.  La solidarietà e l’unione sono forse i tratti salienti degli abitanti di queste terre. L’autore vuole proprio farci entrare nel mondo di questo popolo e farci amare ogni essere che lo abita. Tutti i personaggi in questo libro sono un po’ protagonisti, ognuno di loro dà qualcosa ad Helleborya e ognuno di loro spicca o per una particolarità del carattere o per doti fisiche. A mio parere il lettore non necessariamente ha bisogno di affezionarsi ad un protagonista in particolare poiché alla fine tutti i personaggi si dimostrano necessari per il bene del loro Paese.
Tutti percorreranno un viaggio, sia fisicamente che spiritualmente; non solo dovranno superare molti ostacoli (che ahimé a volte superano anche troppo facilmente!) ma in questo percorso alla ricerca del Bene scaveranno anche dentro loro stessi; notiamo infatti in molti di loro un’evoluzione psicologica nella storia. E’ quindi inutile secondo me citarvi ogni personaggio che incontrerete in questo libro o dirvi quali tra di loro sono i più particolari. Forse ne troverete uno che vi starà più simpatico, uno che vi metterà molti dubbi, o un altro che vorreste come amico. Credetemi, ognuno di essi vi susciterà qualcosa e ve lo porterete con voi per parecchio tempo. Sono tutti dei compagni di viaggio spettacolari!

J. Thorn è molto abile nelle descrizioni; tutto per il lettore è palpabile, specie per quanto riguarda la natura di Helleborya o delle sue piante, che spesso fungono da toccasana nei casi di infortuni e dolori dei protagonisti. I capitoli sono molto brevi, le frasi concise e l’uso di molti dialoghi rende la lettura molto leggera e scorrevole. Proprio per questo il libro è adatto anche ai giovanissimi e, anzi, forse soprattutto a loro, anche perché un lettore adulto potrebbe trovare in questo autore uno stile troppo semplice o poco ricercato.

Il libro è arricchito alla fine, da una mappa di Helleborya e da  una piccola enciclopedia che contiene principalmente spiegazioni sulle piante che incontrerete nella lettura del libro. E se volete immergervi ancor di più nelle atmosfere fantastiche del libro non potete perdervi il sito, curato splendidamente, con immagini particolari, che vi offriranno un assaggio di questo mondo e  dei suoi personaggi.

Titolo:  Il riflesso sfuggente dell’Ego
Autore: J. Thorn
Serie: Tales from Helleborya, n°2
Edito da: CreateSpace Independent Publishing Platform 
Prezzo: 9,99 €  (2,99 ebook Kindle)
Genere: Fantasy, Sci-Fi
Pagine: 352 p.
Voto: 
   

Trama: Sopravvissuti alla Corruzione Oscura, i popoli di Helleborya hanno ricostruito gli edifici, curato le ferite e finalmente possono dimenticare. Albia celebra l’imminente Horshrosh, che riunisce i più promettenti guerrieri da tutte le terre conosciute, ma avvenimenti insoliti e improvvisi presagi strisciano tra le vie in festa.

I millenari Fatus Moiri, una presenza anomala e l’ombra pesante della vendetta degli Shadows stanno per cambiare le carte in tavola ancora una volta. Gli equilibri verranno sconvolti, le convinzioni sgretolate. Gli eroi di Helleborya dovranno rimettersi ognuno in gioco per combattere la propria battaglia personale.Crollano le certezze sotto il peso del sacrificio.

Recensione
di Debora

“I cinque vecchi Fatus Moiri si allontanarono dal solenne cerchio di metallo e le immagini del futuro sparirono in una nuvola variopinta. All’unisono si sedettero stancamente sui loro imponenti troni, inspirando il vapore colorato. La stanza circolare ricadde nel buio. Cinque lumi si accesero contemporaneamente a rischiararei loro corpi logorati dal tempo…”

Rieccoci nelle magiche terre di Helleborya!
Devo ammettere che inizialmente ho fatto fatica ad immergermi nuovamente nel mondo di Helleborya. Quando si affronta la lettura di un secondo libro di una saga si deve cercare di rientrare nel libro, ricordare i personaggi, gli intrecci e le relazioni più importanti che sono avvenute tra di loro… Non sempre risulta una semplice impresa dato che tra un libro e l’altro a volte passa parecchio tempo. J. Thorn, a mio parere, ha saputo ovviare bene a questo impiccio.
Il nostro misterioso autore infatti non entra subito nei fatti, ci vogliono almeno un centinaio di pagine prima che accada qualcosa di evidentemente rilevante ai fini della storia; ci immerge tra le vie, ci presenta gli abitanti di Helleborya e i protagonisti principali come se fosse la prima volta che li incontriamo.

In questo modo il lettore ha il tempo di rimembrare e assaporare nuovamente le atmosfere che tanto avevamo apprezzato anche nel primo libro.

Le caratteristiche di questo volume sono le stesse del primo libro. Prima tra tutti i personaggi ben delineati, tutti particolari, unici. Da lettrice donna posso apprezzare il fatto che le figure femminili non mancano in questo libro. Tra tutte io ho amato Phoenixia, la principessa degli Elfi nobili, così svampita direi io, una gran chiacchierona. Tutti i personaggi ancora una volta sono uniti nella lotta contro il male. Spicca sempre la loro lealtà verso la salvezza della loro Terra, i loro valori comuni. 
Nelle prime pagine, come vi ho già detto, il lettore si immerge nel mondo incantato di Helleborya, festeggia assieme ai personaggi la celebrazione dell’Horshrosh, che riunisce i guerrieri più impavidi di tutte le terre conosciute. Da questo momento assisteremo a fatti insoliti, che ci fanno pensare che il periodo di pace a Helleborya sia già finito. La serenità dopo la Corruzione oscura è durata davvero poco.
Infatti sarà proprio così. Vedremo quindi una serie di lotte fisiche ma anche interiori, dato che non mancano intrecci amorosi tra i personaggi, che porteranno a risolvere (forse!) una situazione molto misteriosa ed intricata.

Il lettore nelle ultime pagine sarà pieno di domande e i dubbi e le supposizioni saranno sempre più forti, e più forte sarà anche la voglia di conoscere la fine di questo libro. Molti nodi vengono al pettine, forse quasi troppo all’improvviso e spiegati in poche pagine. Qui si spiega il sottile e quasi nascosto uso del genere Sci-Fi. L’autore riesce ad intrecciare il classico con il futuristico in maniera per me davvero originale. Una trama diversa dal solito, intrecci che io non avevo mai trovato in altri libri.

Vogliate perdonarmi la mancata precisione nel raccontarvi uno ad uno i personaggi ma è giusto lasciarvi un pizzico di curiosità per un libro che vi trascina dall’inizio alla fine e vi trasporta in un mondo davvero fantastico dove vorreste rimanere per sempre per fare amicizia con le sue fantastiche Creature!
J.Thorn non farci aspettare troppo per il seguito!

 

Autore articolo: Debora

Lavoratrice (naturalmente precaria) nelle scuole materne, 27enne, che adora i bambini, i cani e naturalmente i libri e la lettura. Debora ama viaggiare ma data la precarietà preferisce farlo attraverso i libri.

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