Ieri sera ho visto il programma LA GABBIA di Paragone su La 7. Naturalmente è la stessa trasmissione che era andata in onda fino all’anno scorso su Rai due col nome L’ULTIMA PAROLA, benissimo. Ma vedere iniziare la nuova serie della trasmissione con una ospite come la Santanchè, che si bea della sua antipatia partendo per una tangente fatta di interruzioni nemmeno ragionevoli, con la sua voce da gallina, sinceramente fa passare la voglia di continuare a guardarla. Come se non bastasse, poi, arriva la Ravetto, altra buona, quella, anch’essa pidiellina Berlusconiana terminale con metastasi fino al midollo.
Ora, per carità, le trasmissioni televisive sono fatte di ricerca di ascolti, logico, e questa stagione parte con una certa agguerrività tra le reti. Normale. Ma non è normale, e non ci credo, che gli ascolti siano più alti quando ci sono ospiti di quel genere. Ospiti che, a mio parere, verrebbero bene esclusivamente per reclamizzare loro prodotti al mercato ittico.
Ce la vogliamo dare una regolata per non fare sprofondare l’Italia ancora un po’ negli ultimi posti delle classifiche mondiali, anche nel campo della qualità delle trasmissioni televisive?
Speriamo.
IL CRONISTA