Ci sono alcune persone che desidero ringraziare : lo stesso Miguel Angel Martin (che ebbi modo di di conoscere di sfuggita nel 1998 alla prima Napoli Comicon ) ed anche Michele Nitri della Hollow Press che mi ha messo in contatto con lo scrittore, senza dimenticare ovviamente il mio sodale TOM del blog The Obsidian Mirror che per primo mi ha ventilato la possibilità di poter intervistare gli autori collegati alla Hollow Press.
Adesso procediamo con la scheda. ;)
Miguel Ángel Martín alcuni anni fa venne definito dalla rivista TIME come il maggior disegnatore europeo di fumetti e la posizione di TIME non è certo isolata: infatti quando si tratta di stilare una classifica degli artisti più importanti sono molte le pubblicazioni che inseriscono il nome dell'artista iberico tra i maggiori disegnatori del mondo.
Sicuramente però Miguel Ángel Martín è anche uno degli artisti più trasgressivi e dissacranti dei nostri tempi, un fumettista in grado affrontare con sensibilità e nonchalance anche i temi più scottanti
Non a caso il suo personaggio più conosciuto, il suo fumetto simbolo corrisponde al nome di Brian the Brain. Brian è un bambino nato nel futuro, sprovvisto di scatola cranica a causa di un esperimento a cui si è sottoposta la madre: il cervello di Brian rimane così esposto in bella vista rendendo il personaggio spesso vittima di gesti di di incomprensione ed emarginazione. Ma Brian riesce comunque a conservare una profonda umanità che lo rende estremamente più sensibile e "normale" della maggioranza delle persone (oltre ad avere poteri telecinetici e telepatici ereditati dall' esperimento, il che decisamente non guasta)
Del resto, la società futura in cui vive, respira ed agisce Brian the Brain si rivela piena di storture, di malattie, perfino di paure. Un luogo dove parole come "normalità ed "anormalità"e" non hanno più ragione di esistere e dove l'orizzonte sembra farsi perennemente più scuro.
Ma a voler ben vedere il leit motiv di tutta l'opera di Miguel Ángel Martín sembra consistere proprio in un continuo tentativo di voler chiarire e definire - prima di tutto agli occhi dello stesso artista ed in secondo luogo nei confronti dei lettori - quale possa essere la definizione di patologia ( in tutti, ma proprio tutti i suoi aspetti ) - tentativi che finiscono indubbiamente per spostare l'asticella sempre più in là la stessa definizione del significato di "patologia".
Il tutto comunque con uno stile semplice e lineare ed a suo modo accattivante.
mentre negli anni successivi M.A.Martín comincerà a pubblicare le sue illustrazioni e tavole all'interno di quotidiani spagnoli come El Pais e riviste internazionali come la prestigiosa Rolling Stone. Appaiono anche i primi album (come il già ricordato Brian the Brain il cui primo volume risale al 1995 o Rubber Flesh cominciato nel 1993) mentre le riviste a fumetti internazionali si disputano le sue storie a fumetti.
E sono nomi importanti, dalle iberiche Makoki ed El Vibora passando per la greca Babel fino alle italiane Blue e Selen
Nel corso di queste storie l'autore affina sempre di più il suo personale stile narrativo che mescola cronaca nera, violenza, sesso e finto cinismo.
Giungono anche numerosi premi, impossibile citarli tutti, basta ricordarne tre, che a loro modo raccolgono in linea ideale tutta la carriera del disegnatore. Si comincia infatti nel 1993 quando Martín vince il premio come artista rivelazione al Salon Internacional de Comics de Barcelona, nel 1999 invece arriva il celebre Yellow Kid in qualità di miglior disegnatore straniero all' Expocartoon di Roma. Infine nel 2007 proprio nel corso di una delle sue tanto amate Napoli Comicon giunge un ulteriore premio per festeggiare la raccolta The Complete Brian the Brain
Ma dall' Italia non giungono solo premi: nel 1996 la Procura di Cremona a causa dei suoi contenuti espliciti ordina il sequestro del volume Psychopatia Sexualis edito in nel nostro paese dal piccolo editore Topolin ed anche se alcuni anni dopo arriverà l'assoluzione totale per l'autore e per l'editore Jorge Vacca (proprio quest'ultimo se la vedrà brutta almeno nelle fasi iniziali della vicenda) per un certo periodo il disegnatore spagnolo sarà costretto a girare in lungo e per largo la penisola diventando una sorte di simbolo delle battaglie anti censura.
Ad ogni modo l'autore affronta la questione col sorriso sulle labbra ed ancora oggi ne parla in maniera quasi divertita.
Nel corso degli ultimi anni M.A.Martín ha continuato a disegnare e a collaborare con numerosi editori iberici ed italiani (ma non solo ) In particolare nel nostro paese le sue storie appaiono regolarmente sull' antologico U.D.W.F.G della già ricordata Hollow Press.
Quanto prima vi proporrò l'intervista che mi è stata rilasciata.