Talking about ramsey campbell

Creato il 20 novembre 2013 da Nickparisi
Avvertenza: nella giornata di venerdì il blog potrebbe rimanere offline a causa di alcuni lavori, quindi ci saranno alcuni ritardi nella programmazione dei post. Intanto fedele alla tradizione di Nocturnia, anche questo mese vi propongo un incontro\chiacchierata dei miei. L'intervistato stavolta sarà uno dei pilastri mondiali dell'horror letterario: il britannico Ramsey Campbell.
L'intervista- un po diversa dal solito- uscirà la settimana prossima, nel frattempo, fedeli alla linea, ecco una piccola "scheda" sullo scrittore.



Ramsey Campbell: un Maestro nel suo regno.


Ramsey Campbell nasce a Liverpool  nel 1946, i suoi primi anni purtroppo non sono molto facili segnati come sono dalla separazione dei genitori (che per anni vivranno come "separati in casa" ) e dalla crescente schizofrenia della madre, non a caso in seguito una volta diventato scrittore, Campbell  inventerà più di una volta personaggi schizofrenici all'interno delle proprie storie.
A segnare per sempre il destino del giovane Campbell sarà l'incontro con la narrativa weird, in particolare la narrativa dello scrittore H.P. Lovecraft . 
L'anno è pressappoco il 1957 e Campbell non ha nemmeno 12 anni e pur essendo già a modo suo un appassionato, le opere di Lovecraft, i suoi Miti di Cthulhu popolati da creature più antiche dell'umanità, da geometrie non euclidee, e da pseudobiblia come il Necronomicon quasi gli esplodono addosso.
Alcuni anni dopo Campbell proporrà le sue prime storie proprio
alla Arkham House, l'editore americano che si occupa di mantenere vivo il ricordo di Lovecraft; a dirigere la Arkham
c'è August Derleth,  scrittore lui stesso sebbene non eccelso e vecchio amico ed allievo di Lovecraft.
Derleth, che nel corso degli anni si è dimostrato migliore come talent scout che come artista, incoraggia molto il giovane inglese: nel 1964 ne pubblica anche la prima raccolta dal titolo The Inhabitant of the Lake and Less Welcome Tenants.
Inoltre, dal momento che nella fase iniziale l'autore britannico utilizza la geografia lovecraftiana senza conoscerla bene Derleth suggerisce a Campbell di utilizzare location 
prettamente inglesi nelle sue storie proprio per evitare inesattezze: questa intuizione permetterà al pubblico britannico di conoscere e apprezzare meglio le doti letterarie dello scrittore di Liverpool.
Nascono così la Severn Valley con la fittizia città di Brichester, vero e proprio contraltare europeo del New England lovecraftiano, nascono anche nuove entità come Gla'aki che arricchiscono il già nutrito Pantheon dei Grandi Antichi.



In seguito però già con la seconda raccolta Demons by Daylight (scritto nel 1968 ma pubblicato 5 anni dopo ) lo scrittore, pur rimanendo come lettore sempre legato come lettore alle tematiche di Lovecraft , comincia a separarsene come autore e a tentare una sua strada personale.
Altri scrittori come Nabokov e Fritz Leiber, sono stati nel frattempo scoperti durante il cammino. In più Campbell si rende conto che nessuno potrà mai ricreare completamente le atmosfere letterarie del suo primo idolo.
Anche per questo gli anni dal 1971 al 1975 sono anni di profondi ripensamenti, anche di dubbi: l'uomo lascia il lavoro per tentare la strada della scrittura a tempo pieno, ma il suo agente dell'epoca lo avverte che il mercato della narrativa horror non ha sbocchi e che sarebbe preferibile dedicarsi alla più remunerativa science fiction (altri tempi....)


Oltre alla science fiction Campbell in questo periodo riprende in mano, concludendoli alcuni racconti incompiuti di Solomon Kane, lo spadaccino puritano inventato da Robert Howard.

Ma si tratta di racconti, e nemmeno molti, perché Ramsey Campbell in quegli anni, come dichiarerà lui stesso più volte sente di non aver ancora trovato la sua direzione.
La svolta arriva solo nel 1976 con un romanzo dal titolo inquietante. 
The Doll Who Ate His Mother ( tradotto da noi come La Bambola che Divorò sua Madre da Mondadori  a più riprese, l'ultima nel 1992 ) è tuttora considerato uno dei capolavori dell'autore inglese ed è una cupa storia di cannibalismo urbano che rinsalda il rapporto dello scrittore con la natia Liverpool, vera e propria coprotagonista della storia.
The Doll Who Ate His Motherrende il nome di Ramsey Campbell acclamato da colleghi come Fritz Leiber, dalla critica -tra gli altri  ST Joshi l'esperto di letteratura horror per eccellenza -  e dai lettori.
Da questo momento in poi Campbell  verrà definito come "Britain's most respected living horror writer" ( definizione non mia ma della Oxford Companion to English Literature)   

Ramsey Campbell in compagnia di
Stephen Jones, il re dei curatori di antologie britannici.

A ruota seguono altri capolavori, come il Thriller soprannaturale The Face That Must Die  (narrato dal punto di vista del serial killer ) scritto per la prima volta nel 1979, ma anch'esso rivisto più volte, il romanzo del 1991 The Hungry Moon ( 1986 da noi tradotto nel 1991 da Mystbooks Mondadori col titolo di Luna Affamata e la raccolta Alone With The Horrors  (1993) che raccoglie il meglio dei suo racconti brevi.
Importante anche il rapporto col Cinema, rapporto che si muove da entrambi i lati del binario: da un lato lo scrittore effettua (bene ) alcune novellizzazioni di film gotici, dall'altro il talentuoso regista spagnolo Jaime Balaguerò trasforma in pellicola - sia pure con alcune variazioni - il romanzo The Nameless ( in Spagna col titolo di Los Sin Nombre, da noi invece ha circolato come La Setta ) nel 1999. Il film ottiene un buon successo di pubblico e critica vincendo il Melies d'Oro al Fantafestival di Gérardmer in Francia.

Ramsey Campbell non si è più fermato, la sua carriera continua tra romanzi e racconti  (peccato che da noi siano anni che non viene tradotto niente di suo )  il suo è un horror a metà strada tra lo psicologico e il soprannaturale, importante è anche la sua attività di antologista, cito tra le tante la raccolta New Tales of The Cthulhu Mitos ( 1980- tradotta però da Fanucci come Orrore a Crouch End dal racconto omonimo di Stephen King ivi contenuto nella raccolta ) e la serie di antologie Best New Horror curate assieme a Stephen Jones, praticamente il corrispettivo inglese delle antologie statunitensi annuali del "Meglio dell'Horror" ( alcune delle antologie Best New Horror sono arrivate anche in Italia grazie alle vecchie Edizioni Nord ). 
 In patria, e più in generale nei paesi anglofoni, la fama di Ramsey Campbell è ormai talmente affermata da essere stato nominato presidente a vita della British Fantasy Society
numerosi sono i premi a lui assegnatigli come il Bram Stoker
per l'horror, il British Fantasy Award e anche il Word Fantasy
Award, qualsiasi antologia del meglio dell' Horror e del Weird vi capiterà mai di leggere troverete un suo racconto, ma io come lettore ed appassionato preferisco ricordare di più le sue frequenti prese di posizione contro ogni tipo di censura in letteratura.
Ci sarebbe molto altro da dire sul conto dello scrittore, ma forse la migliore definizione su Campbell, la dà lui stesso ogni volta che si presenta a un reading o a un incontro con i lettori:
" Mi chiamo Ramsey Campbell e scrivo storie Horror".
Al più presto vi presenterò l'intervista.
Stay Tuned

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