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Tamara de Lempicka Torino – Polo Reale dal 19 marzo al 30 agosto 2015

Creato il 23 luglio 2015 da Wsf

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La città di Torino ospita la personale di Tamara de Lempicka in esposizione dal 19 marzo al 30 agosto 2015.

La regina del Glam, precorritrice di tendenze, icona di stile amata da Pop star del calibro di Madonna torna a mostrare tutta la sua carica innovativa e scandalosa all’interno di 80 opere divise in sei sezioni tematiche nella bellissima cornice di Palazzo Chiablese.

La mostra curata da Gaia Mori, ci svela la parte umana ed artistica della pittrice polacca, divenuta ormai icona incontrastata del ventesimo secolo.

La prima sezione ha il duplice scopo di accoglierci ed introdurci nel suo mondo privato e familiare attraverso una serie di scatti d’epoca che la vedono ancora giovanissima nella nativa Varsavia. Le sue prime foto da bambina spensierata, la madre, la nonna Clementine e i due fratelli (Stanisław e Adrienne) danno un’idea di quale sia il background umano e territoriale in cui Tamara è cresciuta.

Le sei sezioni suddivise in: I mondi di Tamara; Natura morta; Devozione; Ritratti; Nudo; Moda spiegano attraverso opere ed immagini tutta la carriera dell’artista.

Un percorso umano e professionale ricchissimo, che inizia con la serie: “Nature morte” unitamente a dipinti e schizzi preparatori creati per puro esercizio di stile. Il segno è ancora grezzo, a tratti incerto, ma già è visibile la mano classicheggiante dell’artista che ci conduce verso la sezione dedicata agli anni giovanili. Un periodo fondamentale per la sua crescita professionale. In questa sala infatti è possibile vedere come la fotografia abbia ricoperto un ruolo importantissimo nella sua carriera. La pittrice infatti, mutua da fotografi come Freud, Maar e Kollar le posizioni caratteristiche dei personaggi, che riproporrà per tutta la durata della sua vita artistica.

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Ciò che cattura di più l’attenzione è la posa tipicamente plastica delle forme femminili, la cura quasi maniacale per i dettagli e la posizione delle mani che ricordano molto da vicino le madonne rinascimentali filtrate attraverso un occhio tipicamente  art Decò.

Sono due le sezioni più importanti della mostra, la serie di ritratti, con cui ha raggiunto la fama internazionale e la più intima e scandalosa dei nudi. il corpo femminile e maschile qui diviene l’emblema massimo di libertà e sinonimo di rottura contro la società benpensante del tempo attraverso la rappresentazione del bello.

I corpi, distesi od eretti, con l’inconfondibile sguardo rivolto verso l’alto sono le caratteristiche che più attirano gli la vista dei visitatori e ci permettono di scoprire l’anima profonda della creatrice insieme alle molteplici rappresentazioni di se stessa.

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Il Glam diventa dunque elemento primario e indispensabile, nella vita così come nella moda. Le copertine di Vogue e la fama presto si scontrano con una profonda depressione che la colpisce all’improvviso rendendola debole.

La voglia di sperimentare la porta ad abbandonare il pennello in favore della spatola. La serie di dipinti che ne segue sono di chiara impronta astrattista, ma il riscontro del pubblico dinnanzi a tale evoluzione appare piuttosto freddo. Questo è l’atto finale, la pittrice si ritira a vita privata e si spegne in Messico, dopo aver vissuto una vita pienissima e stravagante. Una regina del Glamour, un artista amata e odiata che ci lascia in dono la sua arte e il suo pensiero, così in vita come in morte “vivo la vita ai margini della società e le regole della società normale non si applicano a coloro che vivono ai margini”. Tamara Rosalia Gurwik-Gorska

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Christian Humouda


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