e tranquillizzatevi ancora, perché non desidero neppure inoltrarmi nella storia passata, per ritrovarmi complice della prima libagione culinaria, quale usanza che ancora oggi festeggia la caduta o la fine di un anno temporale, quindi lascio a chi è più dotto di me questa piacevole incombenza sull'uso e consumo del cenone di fine anno.
Mi soffermo invece sulla locuzione: fine di un anno; tempo di 365 giorni a partire dal 1° gennaio, escluso quello bisestile; tempo che racchiude le quattro stagioni; tempo che segna nel corpo e nella mente un cambiamento più o meno significativo; tempo di dodici mesi che aggiunti ai precedenti vissuti dall’uomo ne determina l'età relativa;
…ecco amici cari, nolenti o dolenti, oggi tutti noi noveriamo 365 giorni in più, sia nella carcassa che ci contiene, sia nella mente che tanto influisce sul nostro essere, così augurandovi i prossimi 365 colmi di ogni bene possibile e immaginario, vi lascio al vostro tango con bollicine di fine anno, donandovi il mio squinternato con giravolte di paranoie notturne, e con due casquè in sesta, ispirati dalla luna piena di due settimane fa.…
…il tempo è un onesto predatore che trascina con via con sé una stagione dopo l’altra lasciando all’anima una vitale ricchezza in un corpo moribondo…
…con quale nervosa tristezza io confido a questo foglio di carta che dovrò lasciare la miglior parte di me, al tempo del nulla…
…per ogni uomo esiste un tempo e un luogo dove potrebbe cogliere il significato della propria esistenza. Saperlo cogliere e farlo proprio, sarebbe giustificare gli affanni del lungo viaggio che cammina…
…il tempo della natura non è virtuoso, è soltanto naturale: un giorno ti accarezza, un altro ti schiaffeggia e un altro ancora ti sopprime...
…all’infuori del tempo niente è grande, e quando misuriamo l’uomo e il resto, è facile rendersi conto di quanto si è piccoli e di difficile confronto…
…comunicare in silenzio è un volo nel buio che si esprime con l’immaginazione...
un’altra stagione muore
e tu ricordi età che oblia
e ricordi una tenera nottebianca luna candido viso
il tacito andar indifferente
monotono morir del tempo
e cadono uno sopra l’altro
i giorni miei e l’istante tuo
quand’io ricordo tenera nottedi bianca luna candido viso
mentre si ripete un nome
alba d’una nuova stagione