Tanti Auguri a Giuseppe Tornatore

Creato il 27 maggio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Oggi il regista siciliano nato a Bagheria, compie 59 anni. Regista di vecchia scuola, è conosciuto anche a livello mondiale per diversi film di respiro più internazionale.
Amante da sempre del teatro, riesce a soli sedici anni a mettere in scena opere dei più illustri commediografi italiani quali Pirandello e De Filippo. Scoperta la settima arte grazie a diverse collaborazioni, anche con la Rai, Giuseppe Tornatore si mette in luce grazie alla sua opera prima “Il Camorrista” del 1986. Un’opera ambiziosa e ben accolta dalla critica, è tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo, che racconta la storia di Raffaele Cutolo interpretato da Ben Gazzara (“L’assassinio di un allibratore cinese”, “Il Grande Lebowski”), riuscendo a vincere anche il Nastro d’Argento al miglior regista esordiente.
Però la svolta nella carriera arriva grazie all’incontro col produttore
Franco Castaldi, infatti grazie a questo binomio nasce “Nuovo Cinema Paradiso”, considerato da tutti il suo massimo capolavoro e vincitore nel 1990 del Premio Oscar al miglior film straniero. Con le musiche di Ennio Morricone, Tornatore riesce a dipingere un meraviglioso affresco della Sicilia anni’40, seppur con qualche anacronismo il film consente al regista di affermarsi anche all’estero vincendo numerosi premi come il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes e il Golden Globe.

Il film parte con il protagonista ormai adulto, Salvatore (Jacques Perrin) è un affermato regista che vive a Roma ormai da tantissimi anni. Però gli viene data una brutta notizia dalla madre: il suo caro amico Alfredo è morto. Da qui parte un lungo flashback che ci mostra la vita del piccolo Totò (Salvatore Cascio, per la prima volta sullo schermo), un vivace bambino che per caso scopre un amore viscerale per il Cinematografo. Nel paesino è il parroco a visionare per primo tutte le pellicole ed è lui a decidere cosa tagliare (ogni bacio in ogni pellicola) e cosa può far vedere ai suoi parrocchiani. A gestire il Cinema Paradiso come proiettore è Alfredo (un magistrale Philippe Noiret) che dapprima è infastidito dal bambino ma successivamente capisce che Totò ha solo bisogno di una figura paterna visto che il vero padre è disperso in Russia dopo la guerra. Nasce una profonda amicizia, sempre più incuriosito dal proiettore Totò vuole apprendere i segreti che si celano nella cabina nascosta del cinema, da dove parte la magia delle immagini. Quando però un incendio distrugge il Cinema e ferisce Alfredo rendendolo cieco, sarà il bambino a diventare il nuovo proiezionista nel Nuovo Cinema Paradiso (ricostruito grazie ad un benefattore del paese), grazie agli insegnamenti del vecchio amico che lo assiste in cabina scoprendo negli anni l’evoluzione della tecnologia cinematografica. Gli anni passano e Totò diventa un adolescente, scopre l’amore per la prima volta ma non fa in tempo a viverlo che viene chiamato alle armi. Non riceverà mai risposta alle sue lettere. Finito il militare non tornerà più nel paesino di Ciancaldo, fino a che non riceve la chiamata della madre. Quando torna trova tutto immensamente cambiato, soprattutto il Nuovo Cinema Paradiso è chiuso ed inattivo da sei anni. L’unica cosa che gli resta è guardare la pellicola donatagli da Alfredo che contiene tutti i baci tagliati dal parroco, e commuovendosi ricorda così la sua spensierata infanzia.

Nuovo Cinema Paradiso racconta di se stesso, il cinema che racconta il cinema, omaggiando i grandi capolavori del passato e restituendo la magia che questi portavano ai primi spettatori.
Ci sono diverse versioni del film, infatti Tornatore rimosse in accordo con Castaldi ben 30 minuti di scene, per lo più quelle con Elena adulta, rendendo il film più snello e vivace. Un film che riesce al contempo a commuovere e a far sorridere, merito del regista che ha saputo infondere all’opera un pezzo di realtà, quasi facendoci sentire l’aria pesante di fumo nella sala cinematografica o il caldo durante i periodi estivi.
Il regista siciliano riscosse anche altri successi, come per “La Leggenda del Pianista sull’Oceano” con Tim Roth del 1998 sempre accompagnato dalle magiche note di Morricone.
Giuseppe Tornatore è uno dei migliori registi italiani viventi, capace di ritagliare pezzi storici di un Italia andata, con una nostalgica amarezza e schiettezza fotografica. Con uno stile mai troppo lezioso o virtuoso, Tornatore dichiara amore al Cinema considerandolo memoria storica, contenitore delle vite di persone comuni nella vita ma fautori del proprio destino.

Tanti Auguri Giuseppe Tornatore.



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