Tanti auguri a Monica Vitti, insuperabile icona del nostra cinema

Creato il 03 novembre 2011 da Persogiadisuo

Oggi compie 80 anni una delle attrici più brave, poliedriche, ammirate e amate del nostro cinema, che ho sempre apprezzato per l’eleganza, la simpatia, la bellezza e quella voce inconfondibile. Sto parlando di Monica Vitti, nata Maria Luisa Ceciarelli, il 3 novembre 1931 a Roma, musa e simbolo del cinema d’autore di Antonioni e poi regina incontrastata della commedia italiana a cui porgo i miei auguri dedicandole il mese di novembre.
Attrice cinematografica e teatrale, conduttrice tv, scrittrice, perfino regista: la carriera della Vitti è infinita, e ha inizio all’inizio degli anni ’50 nel teatro, per proseguire poi come doppiatrice finché un certo Antonioni non le disse: “Hai una bella nuca, potresti fare del cinema”. E così iniziò la sua Avventura, esordendo in un’esile commedia dimenticata ma ancor oggi gradevolissima (Le dritte, del 1958, accanto a Sandra Mondaini) per poi dedicarsi, dal 1959 al 1964, all’acclamata tetralogia di Michelangelo Antonioni, anche suo compagno di vita (L’Avventura, La Notte, L’Eclisse e Deserto Rosso). Ma dietro a quell’immagine di donna algida e raffinata si nascondeva una grande verve comica, che man mano andava a rivelarsi (del 1967 sono La cintura di castità e Ti ho sposato per allegria), fino ad esplodere l’anno seguente con La ragazza con la pistola di Mario Monicelli. Poi arrivarono i grande maestri europei: Joseph Losey (Modesty Blaise, la bellissima che uccide,1967), Miklós Jancsó (La pacifista, 1971), Luis Buñuel (Il fantasma della libertà, 1974. In Italia un altro grandissimo successo fu riscosso nel 1970 con Dramma della gelosia-tutti i particolari in cronaca di Ettore Scola, dopodiché Monica Vitti rimase anch’essa risucchiata dalla crisi del cinema italiano degli anni ’70 e ’80, prendendo parte a innumerevoli commedie, molte di grande successo commerciale, ma del tutto dimenticabili sul piano artistico (sono gli anni dei film con Alberto Sordi, Johnny Dorelli oppure le tre commedie dirette dal marito Carlo di Palma, regista mediocre ma grande direttore della fotografia per Antonioni e Woody Allen). La sua discesa culminò negli anni ’90, quando passò dal cinema popolar-commerciale alla Tv, conducendo Domenica In, che comunque ai tempi era seguitissimo dal pubblico, rendendo ancora più popolare l’immagine di Monica Vitti, ormai del tutto lontana da quell’icona raffinata di un cinema di nicchia. Nel ’90 si diresse nel suo primo e ultimo film da regista, Scandalo segreto, accolto piuttosto male e pubblicò due autobiografie nei primi anni ’90, prima di ritirarsi completamente dalle scene per una malattia mai dichiarata, anche se molte voci parlano di Alzheimer. L’ultimo compagno, il regista Roberto Russo (che la diresse in alcuni film tra cui Flirt, 1983), l’ha sposata nel 2000, quando la malattia era già in stato avanzato.  Da allora di Monica non si hanno più tracce, né foto.
Ed ora ecco i titoli che andranno a comporre la monografia a lei dedicata, mescolando capolavori, classici e film dimenticati.
   L'AVVENTURA (1959)
IL DESERTO ROSSO (1964) LA CINTURA DI CASTITA' (1967) TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA (1967) LA RAGAZZA CON LA PISTOLA (1968) DRAMMA DELLA GELOSIA-TUTTI I PARTICOLARI IN CRONACA (1970)

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