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Tanti auguri alla Carrà, spegne 70 candeline la 'Raffa Nazionale'

Creato il 13 giugno 2013 da Digitalsat

Tanti auguri alla Carrà, spegne 70 candeline la 'Raffa Nazionale''Nostra Signora della tv', 'Miss Tuca Tuca', 'Raffa Nazionale', ma anche 'La Regina della tv delle lacrime'. Sono tanti i soprannomi per Raffaella Carrà, la più famosa presentatrice italiana che il prossimo 18 giugno compie 70 anni dopo essersi rimessa in gioco per l'ennesima volta, diventando quest'anno il personaggio trainante della prima edizione italiana di 'The Voice'. Un compleanno che passerà (come era già stato per i 60 anni) con il telefonino staccato e all'estero (è partita ieri), probabilmente per il consueto viaggio-visita annuale ai bambini che ha adottato a distanza. Un po' di meritato riposo dopo l'impegno da giudice di 'The Voice' (che con il 14% di share ha 'doppiato' l'abituale media di Rai2) e mentre si rincorrono le voci di un suo imminente ritorno su Rai1, sfumato l'anno scorso proprio per l'impegno sulla seconda rete.

Nata a Bologna, il 18 giugno 1943, Raffaella Pelloni, questo il vero nome della Carrà, si diploma al Centro sperimentale di cinematografia. Sul grande schermo esordisce nel 1952, a 9 anni e con il suo vero nome, in 'Tormento del passato' di Mario Bonnard. Poi qualche fotoromanzo, qualche altro film da bambina e poi, nel 1960, 'Maciste l'uomo piu' forte del mondo', film di Antonio Leonviola in cui la 17enne Raffaella sorride e si dispera nei panni della principessa Saliurà. Ancora qualche pellicola in costume prima di essere diretta da Florestano Vancini in 'La lunga notte del '43', da Mario Monicelli ne 'I compagni'.

La grande occasione arriva nel 1965 quando la Carrà interpreta, accanto a Frank Sinatra, il film ''Il colonnello von Ryan'' per la regia di Mark Robson. Poi lavora ancora con Lizzani in 'La Celestina P.R.' e riscuote successo a teatro, specialmente al fianco di Marcello Mastroianni in 'Ciao, Rudy' e nella compagnia Cervi-Merlini. Ma è la televisione il mondo che più le interessa: debutta nei programmi ''Tempo di danza'', ''Il paroliere, questo sconosciuto'', a fianco di Lelio Luttazzi, e, nel 1965, nella commedia musicale ''Scaramouche''. Nel 1970 la svolta: prima sfoggia il caschetto biondo in ''Io, Agata e tu'' poi è al fianco di Corrado in ''Canzonissima''. E' l'edizione che lancia il famoso ballo tuca-tuca che riscuote un successo straordinario anche nella versione discografica. Un ballo popolare proprio grazie all'interpretazione della Carrà che sfoggia lo scabroso ombelico all'Italia televisiva, abituata all'epoca a costumi molto più morigerati.

Un ballo (omaggiato persino da Madonna nel suo tour della scorso anno) che ha successo anche grazie alla versione che la Carrà ne dà assieme ad Alberto Sordi, sempre durante una puntata di 'Canzonissima', in cui l'attore le poggiò le dita sui seni e sull'ombelico. ''Pensai che mi avrebbero cacciato dalla Rai -ha ricordato Raffaella- Invece, per fortuna, fu un trionfo''. Nel 1971 la Carrà è nuovamente protagonista di ''Canzonissima'' con la canzone, sigla della trasmissione, ''Chissà se va''. Seguono poi altri programmi di successo come ''Milleluci'', condotto insieme a Mina. Nel 1978 presenta il varietà del sabato sera ''Ma che sera'' con un'altra sigla simbolo, 'Com'è bello far l'amore da Trieste in giù, mentre nel 1982 è stata la protagonista di ''Fantastico 3'', insieme a Corrado e Sabani.

Nel 1984 una nuova svolta con il programma ''Pronto, ...Raffaella?'' per la regia di Gianni Boncompagni, suo ex compagno anche nella vita: è l'esordio del salotto del mezzogiorno televisivo, con quiz per indovinare quanti fagioli ci sono in un vaso di vetro e telefonate in diretta con i telespettatori. I numeri le danno ragione, 10 milioni di spettatori la seguono. In questo si periodo si consacra il suo legame, prima anche sentimentale poi solo artistico, con Sergio Japino, ex ballerino che diventa il coreografo dei balletti di ''Fantastico 3'' e ''Pronto Raffaella'' e più avanti anche regista di tutti gli show televisivi targati Carrà, fino a ''Carramba che sorpresa'' (8 edizioni, tra il 1995 e il 2008, di cui 5 abbinate alla Lotteria Italia e perciò ribattezzate 'Carramba che fortuna') e all'edizione di Sanremo del 2001.

Nel 1986 Raffa approda a ''Domenica in'' ma subito esplodono le polemiche per un contratto miliardario da parte della Rai. Non solo: durante una puntata dello show, la presentatrice replica in diretta ad alcune accuse scritte su un giornale riguardanti il suo rapporto con la madre. La Carrà viene criticata per aver utilizzato il mezzo televisivo per fini privati e pochi mesi dopo decide di traslocare a Mediaset dove conduce, su Canale 5, il ''Raffaella Carrà show'' e ''Il principe azzurro''. Un'esperienza tutt'altro che felice per la Carrà che nel 1990 torna in Rai conducendo prima ''Weekend con Raffaella Carrà'' per Rai2 e poi, nel 1991 in coppia con Johnny Dorelli, ''Fantastico 12''. Torna in Spagna e per quattro anni spopola in tv con ''Hola Raffaella''.

Il rientro in Italia, nel 1995, la vede protagonista di una nuova fortunata avventura, 'Carramba, che sorpresa', in onda su Raiuno: programma fortunatissimo e imitatissimo, nato dall'italianizzazione del format inglese 'Surprise surprise' che Raffa ha però completamente modificato cucendoselo addosso. Il successo nazional-popolare della trasmissione dà vita addirittura al neologismo 'carrambata', ormai entrato nell'uso comune. Ma le vale anche l'accusa di fare 'tv della lacrime', per i tanti momenti di commozione che il programma suscita con i ricongiungimenti di famiglie che non si vedono da decenni.

Tra un'edizione di 'Carramba' e l'altra, Raffa propone qualche altro successo, come l'idea di portare 'Furore' in Italia, la trasmissione 'Amore' del 2006 dedicata alle adozioni a distanza, e alcuni flop, come la striscia 'Navigator' affidata ad Alessandro Greco e, soprattutto, il Festival di Sanremo edizione 2001, che non ottiene il successo sperato. Negli ultimi anni i suoi impegni da conduttrice si sono diradati, ma Raffaella si è dedicata da autrice ad alcuni progetti che le stavano particolarmente a cuore come 'Il Gran Concerto', un programma in onda dal 2007 su Rai3 dove l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presenta brani di musica classica ed operistica per una platea di 700 bambini e ragazzi, per far scoprire loro la grande musica.

Ma la carriera di Raffaella è punteggiata anche dai suoi clamorosi successi discografici, che sono diventati universali e che a distanza di decenni continuano ad avere decine di migliaia di estimatori: oltre alle già citate ''Ma che musica maestro!'', ''Chissà se va'', ''Tuca Tuca'' e ''A far l'amore comincia tu'', non si possono dimenticare ''Felicità tà tà'', ''Forte forte forte'', ''Male'', ''Fiesta'', ''E salutala per me'', ''Ballo ballo'', ''Pedro'', ''Fatalità'', ''Bellissimo''.

Nel novembre del 2007 la raccolta dei suoi successi in cd e dvd 'Raffica - Balletti e duetti', si è piazzata per settimane in vetta alle classifiche dei dvd, vendendo oltre 50.000 copie. Oltre all'omaggio di Madonna dello scorso anno, Raffaella (che è stata regina della disco-music con brani come 'Rumore' e 'Tanti Auguri') è stata celebrata anche dal più importante dj degli ultimi anni, il francese Bob Sinclair, che nell'estate 2011 ha spopolato remixando 'Far l'amore' e chiedendo alla Carrà di ricantare in studio per lui e di partecipare al videoclip.


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