Tanti auguri presidente

Creato il 29 settembre 2011 da Albertocapece

Che auguri posso farle presidente papi per il suo compleanno?

Non sono la persona adatta. Sono di quella generazione di italiani che si scandalizzò per il bacio di Andreotti a Riina. Una indecenza che anche i conservatori sentirono così forte da negare l’episodio come inconcepibile. Ma oggi siamo in un Italia che assolve i mafiosi in Parlamento e nella quale un boss come Mandalà attacca dal suo blog il ceto politico e la Lega in particolare per il suo salvataggio di Milanese. Una vera rivoluzione che dobbiamo alla sua opera di trasformazione della società italiana.

Che auguri posso farle papi premier, in questo giorno così lieto per lei  e così triste nella storia italiana?

Forse ricorda che è anche quello della firma definitiva della resa senza condizioni nel 1943. Quello di una sconfitta epocale in alleanza col disonore che fu prodotta dalla dittatura, da una classe dirigente avida ma anche da un’innata tendenza italiana al servilismo o a tirare a campare, frutto di un lungo retaggio storico. Certo, ci fu un riscatto che si concluse il 25 aprile del ’45, eppure oggi c’è chi fa di tutto per non ricordare quella data come una festa. E sono gli stessi di allora, quelli che non amano la democrazia, che sanno solo servire un capo, che il riscatto non sanno nemmeno cosa sia, anche se sono espertissimi di ricatto. E questo lo dobbiamo alla sua attenta opera di recupero del passato.

Che auguri posso farle papi tycoon contando le 75 candeline, meteorine, nipotine che brillano attendendo il suo soffio?

Di auguri ne avrà gia abbastanza e certo non voglio guastarle questo giorno ricordando le ultime analisi economiche che prevedono una diminuzione del Pil dell’ 1,2% il prossimo anno. Lo so, sono cose che a lei interessano solo a tempo perso, anche se indirettamente la riguardano: ci saranno sempre meno persone in grado di comprare fette di prosciutto per coprirsi gli occhi. Ingrati. E dire che per venire loro incontro ha inaugurato una grande macelleria sociale. Ma forse qui c’è stato un piccolo quiproquo. Perchè turbarla?

Che auguri posso farle presidente ad honorem di una così grande corte dei miracoli?   

Forse quello più ambito per uno statista del suo calibro: quello che siano gli italiani a farle la festa. Sarebbe ora dopo tanti anni.


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