Le case popolari, quando non servono più a chi le usa, devono tornare nella disponibilità dell'ente che le gestisce per poi essere assegnate. Assegnate a chi ne ha realmente bisogno, non assegnate a chi ha 39mila euro cash da investire per subentrare abusivamente.Ma il quadro che esce fuori da questo contributo audio è clamoroso: non solo l'occupante, invece di restituire la casa, vuole far subentare qualcuno abusivamente lucrandoci, ma si sente in pieno di diritto di farlo perché lui, a sua volta, dieci anni fa, fece allo stesso modo. Perché "a Roma non ti caccia via nessuno", perché a Roma "centomila persone fanno così". Un quadro impressionante che ci fa ribadire, con forza, la nostra convinzione: a Roma non c'è nessunissima emergenza abitativa (le emergenze servono ai mafiosi per lucrare ed ai politici per gestire il potere). A Roma c'è il racket delle case popolari, c'è l'incapacità di gestire le case popolari, ci sono gli abusivi nelle case popolari e c'è tanta, tantissima gente, a cui va benissimo così. E poi ci sono le case (non popolari, ovvero di Ater, ma proprio di proprietà del Comune) affittate a 7 euro al mese. E di questo parleremo nel pomeriggio.La cosa triste è che se sulle proprietà comunali qualcosa sembra muoversi e qualche voce su una possibile vendita si palesa all'orizzonte, sulle case popolari nulla: tutto deve andare avanti così tra prepotenze, furberie, illegalità, criminalità, ansie e angosce. Nell'impossibilità di dare una risposta alle persone realmente bisognose visto che i loro diritti vengono usurpati da speculatori e faccendieri. In un senso di impunità così profondo che consente a chiunque di mettere un annuncio pubblico, con tanto di numero di telefonino: ma cosa ci vuole, per le istituzioni, a cercare questi annunci, a prendere un finto appuntamento ed a tornare in possesso della casa popolare denunciando chi, consapevolmente, cerca di venderla illegalmente?
"Tanto a Roma non ti caccia nessuno". Telefonata registrata con un occupante abusivo che "vende" la sua casa popolare in centro a 39mila euro
Creato il 24 giugno 2015 da RomafaschifoLe case popolari, quando non servono più a chi le usa, devono tornare nella disponibilità dell'ente che le gestisce per poi essere assegnate. Assegnate a chi ne ha realmente bisogno, non assegnate a chi ha 39mila euro cash da investire per subentrare abusivamente.Ma il quadro che esce fuori da questo contributo audio è clamoroso: non solo l'occupante, invece di restituire la casa, vuole far subentare qualcuno abusivamente lucrandoci, ma si sente in pieno di diritto di farlo perché lui, a sua volta, dieci anni fa, fece allo stesso modo. Perché "a Roma non ti caccia via nessuno", perché a Roma "centomila persone fanno così". Un quadro impressionante che ci fa ribadire, con forza, la nostra convinzione: a Roma non c'è nessunissima emergenza abitativa (le emergenze servono ai mafiosi per lucrare ed ai politici per gestire il potere). A Roma c'è il racket delle case popolari, c'è l'incapacità di gestire le case popolari, ci sono gli abusivi nelle case popolari e c'è tanta, tantissima gente, a cui va benissimo così. E poi ci sono le case (non popolari, ovvero di Ater, ma proprio di proprietà del Comune) affittate a 7 euro al mese. E di questo parleremo nel pomeriggio.La cosa triste è che se sulle proprietà comunali qualcosa sembra muoversi e qualche voce su una possibile vendita si palesa all'orizzonte, sulle case popolari nulla: tutto deve andare avanti così tra prepotenze, furberie, illegalità, criminalità, ansie e angosce. Nell'impossibilità di dare una risposta alle persone realmente bisognose visto che i loro diritti vengono usurpati da speculatori e faccendieri. In un senso di impunità così profondo che consente a chiunque di mettere un annuncio pubblico, con tanto di numero di telefonino: ma cosa ci vuole, per le istituzioni, a cercare questi annunci, a prendere un finto appuntamento ed a tornare in possesso della casa popolare denunciando chi, consapevolmente, cerca di venderla illegalmente?
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